La situazione di crisi finanziaria sta scatenando una sorta di tutti contro tutti, per cercare di preservare il proprio ed auspicare che ad intervenire siano gli altri, creando un circolo vizioso e strumentale nell’utilizzo dei dati e tensione tra le varie categorie.
Sulla rivisitazione dell’IGR in corso di valutazione, le idee dell’UNAS sono chiare ed immutate dalla riforma del 2013, Si deve puntare all’Equità! Su questo tutti sono d’accordo …. La vera difficoltà è capire o far capire cosa sia l’equità.
Secondo UNAS la legge sui diritti fondamentali del 1974 aiuta molto nell’interpretazione: una vera equità fiscale si basa sull’equilibrio e imparzialità dello Stato nel richiedere ai singoli contribuenti imposte e tasse sulla base della soggettiva capacità contributiva.
A riguardo, UNAS puntualizza di “non temere le tasse se eque ed uguali per tutti”. Piuttosto ad allarmare gli Artigiani sono l'atteggiamento e i pregiudizi con cui si trovano a fare quotidianamente i conti e la disparità di trattamento fiscale sussistente tra contribuenti, a parità di reddito.
Lo Stato infatti ha piena titolarità ad eseguire l'accertamento dei redditi, sostiene UNAS. Diversamente, l'Associazione stigmatizza l'ingiustizia subita dagli Artigiani, in quanto lavoratori autonomi, a causa di una pressione fiscale che è differente a parità di reddito per contribuenti di diverse categorie.
Perché un lavoratore dipendente che percepisce oltre 30.000 euro ha una pressione fiscale dei 3,90%, mentre un autonomo del 17%?
Perché un lavoratore dipendente che percepisce oltre 40.000 euro ha una pressione fiscale dei 7,30%, mentre un autonomo del 17%?
Perché un lavoratore dipendente che percepisce oltre 50.000 euro ha una pressione fiscale dei 10,00%, mentre un autonomo del 17%?
Perché un lavoratore dipendente solo dai 100.000 euro ha una pressione fiscale media ponderata del 17%, mentre un artigiano dal primo euro?
Questa disparità di aliquote fiscali viene letta come una vera a propria ingiustizia: “Deve essere concessa anche agli imprenditori artigiani e commercianti - sostiene UNAS - la possibilità di essere considerati persone fisiche, e come tali contribuenti portati allo stesso livello di pressione fiscale dei dipendenti”. E deve essere possibile anche per gli Artigiani portare a deduzione quello che si spende certificato con la SMAC, di cui “ad oggi tutta la categoria vive solo l'aspetto negativo ed è esclusa da quello positivo”.
Noi non chiediamo esenzioni: l’unica richiesta è che la pressione fiscale sia uguale per tutti a parità di reddito e che non vengano richieste imposte per redditi non percepiti .... …. tutto qui!
Comunicato stampa
UNAS
Sulla rivisitazione dell’IGR in corso di valutazione, le idee dell’UNAS sono chiare ed immutate dalla riforma del 2013, Si deve puntare all’Equità! Su questo tutti sono d’accordo …. La vera difficoltà è capire o far capire cosa sia l’equità.
Secondo UNAS la legge sui diritti fondamentali del 1974 aiuta molto nell’interpretazione: una vera equità fiscale si basa sull’equilibrio e imparzialità dello Stato nel richiedere ai singoli contribuenti imposte e tasse sulla base della soggettiva capacità contributiva.
A riguardo, UNAS puntualizza di “non temere le tasse se eque ed uguali per tutti”. Piuttosto ad allarmare gli Artigiani sono l'atteggiamento e i pregiudizi con cui si trovano a fare quotidianamente i conti e la disparità di trattamento fiscale sussistente tra contribuenti, a parità di reddito.
Lo Stato infatti ha piena titolarità ad eseguire l'accertamento dei redditi, sostiene UNAS. Diversamente, l'Associazione stigmatizza l'ingiustizia subita dagli Artigiani, in quanto lavoratori autonomi, a causa di una pressione fiscale che è differente a parità di reddito per contribuenti di diverse categorie.
Perché un lavoratore dipendente che percepisce oltre 30.000 euro ha una pressione fiscale dei 3,90%, mentre un autonomo del 17%?
Perché un lavoratore dipendente che percepisce oltre 40.000 euro ha una pressione fiscale dei 7,30%, mentre un autonomo del 17%?
Perché un lavoratore dipendente che percepisce oltre 50.000 euro ha una pressione fiscale dei 10,00%, mentre un autonomo del 17%?
Perché un lavoratore dipendente solo dai 100.000 euro ha una pressione fiscale media ponderata del 17%, mentre un artigiano dal primo euro?
Questa disparità di aliquote fiscali viene letta come una vera a propria ingiustizia: “Deve essere concessa anche agli imprenditori artigiani e commercianti - sostiene UNAS - la possibilità di essere considerati persone fisiche, e come tali contribuenti portati allo stesso livello di pressione fiscale dei dipendenti”. E deve essere possibile anche per gli Artigiani portare a deduzione quello che si spende certificato con la SMAC, di cui “ad oggi tutta la categoria vive solo l'aspetto negativo ed è esclusa da quello positivo”.
Noi non chiediamo esenzioni: l’unica richiesta è che la pressione fiscale sia uguale per tutti a parità di reddito e che non vengano richieste imposte per redditi non percepiti .... …. tutto qui!
Comunicato stampa
UNAS
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