Per indurre la maggioranza di Governo a cambiare una finanziaria che colpisce solo i lavoratori e i pensionati, sottrae 30 milioni di euro al Fondo pensioni e riduce la no tax area per le pensioni, non fa chiarezza sul deficit dello Stato di 900 milioni di euro, taglia stipendi e diritti dei lavoratori pubblici invalidando la contrattazione, non prevede un centesimo per lo sviluppo dell'economia produttiva. Ma soprattutto, per salvare il paese!
RSM 10 dicembre 2018. “Si tolgono soldi a lavoratori e pensionati, e al contempo si sottraggono importanti risorse al fondo pensioni, mentre non c’è traccia di interventi concreti su altre fonti di reddito. A San Marino l'obiettivo dell’equità resta centrale”. È da questa premessa che parte l’appello dei Segretari Generali della CSU, Giuliano Tamagnini e Gianluca Montanari (CDLS), per una partecipazione di massa allo sciopero generale fissato per l’intera giornata di venerdì 14 dicembre con manifestazione in Piazza della Libertà.
Appello che arriva alla vigilia di un ciclo di 4 assemblee zonali programmate nella giornate di martedì 11 e mercoledì 12 dicembre.
Il Segretario della CSdL, Giuliano Tamagnini, mette subito in chiaro i motivi che hanno spinto la Centrale Sindacale a tornare per la seconda volta quest'anno sul Pianello: “È sciopero generale perché nella finanziaria manca del tutto l'equità, con la volontà di prelevare come sempre solo dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, e nulla dalle altre categorie che non pagano in base ai loro redditi, ma più in generale perché con un debito di quasi 900 milioni si rischia di far fallire il Paese.
Un debito che per il 90% è imputabile al dissesto della Cassa di Risparmio, dissesto che, nonostante le nostre ripetute richieste, il Governo non ha mai voluto chiarire. La gestione scellerata dei bilanci di Carisp viene interamente scaricata sulle spalle dei cittadini, senza che ci siano segnali tangibili sulla volontà di individuare e punire i responsabili, attraverso le necessarie iniziative legali. Questo è davvero inaccettabile!”
Altro elemento che il Segretario CSdL sottolinea come gravissimo è il taglio in finanziaria di 30 milioni di euro verso il fondo pensioni: “Un mancato trasferimento da parte dello Stato che si ripercuote sulla tenuta dei fondi previdenziali dei lavoratori dipendenti, mentre si continuano a versare senza battere ciglio 10 milioni di euro all'anno sui fondi degli artigiani e commercianti in crisi strutturale da anni; al contempo si decide di ridurre drasticamente, dal 20% al 7% (come per i lavoratori dipendenti), la no tax area dei pensionati. Siamo insomma di fronte a elementi strutturali di riforma delle pensioni inseriti in Finanziaria, mentre la stessa riforma più volte annunciata è stata rinviata. È chiaro che se il Governo decide di tirare dritto, saltano i requisiti minimi per aprire un confronto su come riformare il sistema previdenziale”.
Oltre a tutto ciò - ha aggiunto Tamagnini - nella finanziaria non viene stanziato neanche un centesimo per lo sviluppo dell’economia reale e produttiva, il settore che ha permesso al paese di restare ancora in piedi e dal quale occorre ripartire per tornare a crescere e a produrre nuovi posti di lavoro."
Luca Montanari non usa giri di parole e invita il Governo a stralciare gli articoli 34 e 35 della Finanziaria e aprire la stagione delle riforme: “Non è possibile accettare una manovra economica che a colpi di prelievi forzosi su pensionati e dipendenti pubblici anticipa di fatto due riforme cruciali per il futuro della nostra Repubblica: la riforma previdenziale e la riforma del fisco. Il mondo del lavoro storicamente ha sempre dimostrato di essere pronto a fare la sua parte per il risanamento del Paese, ma questo sforzo può essere fatto solo all’insegna dell’equità e nel rispetto della dignità di chi lavora”.
Così il segretario CDLS spiega che l’apertura del tavolo contrattuale nella PA ha senso “se il negoziato inizia libero dalla minaccia di tagli già votati in Consiglio e solo posticipati di qualche mese” e il processo di riforma pensionistica non può essere pesantemente condizionato dal mancato trasferimento di 30 milioni di risorse dello Stato ai fondi previdenziali, “anche perché non siamo d’accordo sulle modalità di restituzione, solo 19 milioni di euro in dieci anni senza interessi."
Molti i dubbi sugli obiettivi di lotta all’evasione dichiarati dal Governo: “Nella Finanziaria ci sono annunci e buoni propositi - afferma Montanari - ma non c’è traccia di concrete misure di contrasto al fenomeno dell’evasione. In questi giorni è anche circolata la cifra di 1 milione e 700 mila euro di possibile recupero dal mare magnum dell’elusione ed evasione fiscale, e francamente ci appare un obiettivo davvero insufficiente”.
IL PROGRAMMA DELLE ASSEMBLEE ZONALI
Da domani (martedì 11 dicembre) parte il ciclo di assemblee zonali intercategoriali per illustrare ai lavoratori e ai pensionati le ragioni dello sciopero generale, di cui si riporta di seguito il programma.
1a) Martedì 11 Dicembre ore 10.00 - 12.00 presso Sala Conad (Centro Azzurro)
Tutti i dipendenti dei settori privati delle zone di Domagnano- Serravalle – Fiorina - Galazzano
2a) Martedì 11 Dicembre ore 15.00 – 17.00 presso Centro Gualdo (Acquaviva)
Tutti i dipendenti dei settori privati delle zone di Acquaviva - Gualdicciolo - Chiesanuova
3a) Mercoledì 12 Dicembre ore 10.00 - 12.00 presso Sala Conad (Centro Azzurro)
Tutti i dipendenti dei settori privati delle zone di Falciano – Rovereta – Dogana – Dogana Bassa
4a) Mercoledì 12 Dicembre ore 15.00 – 17.00 presso Sala Conad (Centro Azzurro)
Tutti i dipendenti dei settori privati delle zone di Faetano - Montegiardino - Fiorentino - Murata - Città - Borgo Maggiore - Ciarulla
Banca di San Marino – Banca Impresa di San Marino - Banca Agricola Commerciale - Istituto Bancario Sammarinese - Banca Sammarinese d’Investimento - Banca Cis – Cassa Risparmio - Banca Centrale della RSM - AASLP
CSU
RSM 10 dicembre 2018. “Si tolgono soldi a lavoratori e pensionati, e al contempo si sottraggono importanti risorse al fondo pensioni, mentre non c’è traccia di interventi concreti su altre fonti di reddito. A San Marino l'obiettivo dell’equità resta centrale”. È da questa premessa che parte l’appello dei Segretari Generali della CSU, Giuliano Tamagnini e Gianluca Montanari (CDLS), per una partecipazione di massa allo sciopero generale fissato per l’intera giornata di venerdì 14 dicembre con manifestazione in Piazza della Libertà.
Appello che arriva alla vigilia di un ciclo di 4 assemblee zonali programmate nella giornate di martedì 11 e mercoledì 12 dicembre.
Il Segretario della CSdL, Giuliano Tamagnini, mette subito in chiaro i motivi che hanno spinto la Centrale Sindacale a tornare per la seconda volta quest'anno sul Pianello: “È sciopero generale perché nella finanziaria manca del tutto l'equità, con la volontà di prelevare come sempre solo dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, e nulla dalle altre categorie che non pagano in base ai loro redditi, ma più in generale perché con un debito di quasi 900 milioni si rischia di far fallire il Paese.
Un debito che per il 90% è imputabile al dissesto della Cassa di Risparmio, dissesto che, nonostante le nostre ripetute richieste, il Governo non ha mai voluto chiarire. La gestione scellerata dei bilanci di Carisp viene interamente scaricata sulle spalle dei cittadini, senza che ci siano segnali tangibili sulla volontà di individuare e punire i responsabili, attraverso le necessarie iniziative legali. Questo è davvero inaccettabile!”
Altro elemento che il Segretario CSdL sottolinea come gravissimo è il taglio in finanziaria di 30 milioni di euro verso il fondo pensioni: “Un mancato trasferimento da parte dello Stato che si ripercuote sulla tenuta dei fondi previdenziali dei lavoratori dipendenti, mentre si continuano a versare senza battere ciglio 10 milioni di euro all'anno sui fondi degli artigiani e commercianti in crisi strutturale da anni; al contempo si decide di ridurre drasticamente, dal 20% al 7% (come per i lavoratori dipendenti), la no tax area dei pensionati. Siamo insomma di fronte a elementi strutturali di riforma delle pensioni inseriti in Finanziaria, mentre la stessa riforma più volte annunciata è stata rinviata. È chiaro che se il Governo decide di tirare dritto, saltano i requisiti minimi per aprire un confronto su come riformare il sistema previdenziale”.
Oltre a tutto ciò - ha aggiunto Tamagnini - nella finanziaria non viene stanziato neanche un centesimo per lo sviluppo dell’economia reale e produttiva, il settore che ha permesso al paese di restare ancora in piedi e dal quale occorre ripartire per tornare a crescere e a produrre nuovi posti di lavoro."
Luca Montanari non usa giri di parole e invita il Governo a stralciare gli articoli 34 e 35 della Finanziaria e aprire la stagione delle riforme: “Non è possibile accettare una manovra economica che a colpi di prelievi forzosi su pensionati e dipendenti pubblici anticipa di fatto due riforme cruciali per il futuro della nostra Repubblica: la riforma previdenziale e la riforma del fisco. Il mondo del lavoro storicamente ha sempre dimostrato di essere pronto a fare la sua parte per il risanamento del Paese, ma questo sforzo può essere fatto solo all’insegna dell’equità e nel rispetto della dignità di chi lavora”.
Così il segretario CDLS spiega che l’apertura del tavolo contrattuale nella PA ha senso “se il negoziato inizia libero dalla minaccia di tagli già votati in Consiglio e solo posticipati di qualche mese” e il processo di riforma pensionistica non può essere pesantemente condizionato dal mancato trasferimento di 30 milioni di risorse dello Stato ai fondi previdenziali, “anche perché non siamo d’accordo sulle modalità di restituzione, solo 19 milioni di euro in dieci anni senza interessi."
Molti i dubbi sugli obiettivi di lotta all’evasione dichiarati dal Governo: “Nella Finanziaria ci sono annunci e buoni propositi - afferma Montanari - ma non c’è traccia di concrete misure di contrasto al fenomeno dell’evasione. In questi giorni è anche circolata la cifra di 1 milione e 700 mila euro di possibile recupero dal mare magnum dell’elusione ed evasione fiscale, e francamente ci appare un obiettivo davvero insufficiente”.
IL PROGRAMMA DELLE ASSEMBLEE ZONALI
Da domani (martedì 11 dicembre) parte il ciclo di assemblee zonali intercategoriali per illustrare ai lavoratori e ai pensionati le ragioni dello sciopero generale, di cui si riporta di seguito il programma.
1a) Martedì 11 Dicembre ore 10.00 - 12.00 presso Sala Conad (Centro Azzurro)
Tutti i dipendenti dei settori privati delle zone di Domagnano- Serravalle – Fiorina - Galazzano
2a) Martedì 11 Dicembre ore 15.00 – 17.00 presso Centro Gualdo (Acquaviva)
Tutti i dipendenti dei settori privati delle zone di Acquaviva - Gualdicciolo - Chiesanuova
3a) Mercoledì 12 Dicembre ore 10.00 - 12.00 presso Sala Conad (Centro Azzurro)
Tutti i dipendenti dei settori privati delle zone di Falciano – Rovereta – Dogana – Dogana Bassa
4a) Mercoledì 12 Dicembre ore 15.00 – 17.00 presso Sala Conad (Centro Azzurro)
Tutti i dipendenti dei settori privati delle zone di Faetano - Montegiardino - Fiorentino - Murata - Città - Borgo Maggiore - Ciarulla
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