L'equità resta sempre al centro: gran parte del gettito fiscale è ancora sulle spalle dei lavoratori e dei pensionati. Per la categoria dei lavoratori autonomi, dopo la riforma del 2013, il gettito è addirittura diminuito! Il programma dello sciopero di venerdì 14 dicembre prevede il raduno alle 9.00 in Piazza Nazioni Unite, per poi sfilare fino a Piazza della Libertà
“La Finanziaria va nella direzione sbagliata: chiede nuovi sacrifici solo a lavoratori e pensionati, senza contenere misure concrete per far emergere tutti i redditi e colpire l'evasione fiscale, e senza fornire risorse per lo sviluppo”. Per di più fa esplodere il deficit pubblico a quasi 900 milioni di euro, principalmente per effetto del debito di Carisp: forse fa salvare le banche, ma rischia di affossare l'intero paese!
Nelle ultime due assemblee zonali svoltesi oggi presso il centro Conad, con una buona partecipazione, i Segretari della CSU tengono il punto su tutti i temi dello sciopero generale di venerdì 14 dicembre, ad iniziare da quello dell’equità, e invitano i lavoratori e i pensionati a dare un segnale di forte partecipazione ed unità, per far cambiare passo al Governo.
I numeri sul prelievo fiscale del resto sono impietosi: prima della riforma fiscale del 2013 il carico fiscale di lavoratori e pensionati era poco sopra i 35 milioni (30.365.933 i dipendenti e 4.907.790 i pensionati), mentre dopo la riforma il carico è aumentato considerevolmente fino a sfiorare i 50 milioni (38.498.823 i dipendenti e 10.147.887 i pensionati).
Sul fronte del lavoro autonomo, il carico fiscale è invece variato di pochissimo: prima della riforma fiscale le diverse categorie versavano alle casse dello Stato complessivamente quasi 29 milioni (23.826.626 i soggetti giuridici, 2.285.287 i lavoratori autonomi. e 2.322.510 le imprese individuali), dopo la riforma il carico ruota complessivamente attorno a 33 milioni, con la categoria dei lavoratori autonomi che addirittura nell’anno 2015 presenta una flessione passando da 3.488.894 a 3.409.493 milioni.
“Il mondo del lavoro con grande senso di responsabilità la sua parte l’ha sempre fatta - avvertono i Segretari Giuliano Tamangini (CSdL) e Gianluca Montanari (CDLS) - è arrivato il momento che la distribuzione dei sacrifici non sia più a senso unico e che anche tutti gli altri percettori di reddito contribuiscano a sostenere il Paese."
La CSU rivendica il completamento della riforma tributaria del 2013, che prevede accertamenti e controlli; ma tutt'ora gli uffici preposti, evidentemente per responsabilità politica, non sono stati dotati degli strumenti e del personale necessario per avviare i necessari accertamenti. Inoltre, per poter calibrare le politiche fiscali, a San Marino, contrariamente a qualsiasi paese evoluto al mondo, non è possibile conoscere la ricchezza dei diversi soggetti, determinata dal cumulo delle risorse economiche con quelle patrimoniali. È ora che anche San Marino sia in grado di misurare la ricchezza dei propri cittadini, cosa che per un piccolo paese dovrebbe essere ancor più facile.
Ribadito il no al taglio dei 30 milioni dal Bilancio dello Stato al fondo pensioni. "Soldi che molto probabilmente non verranno mai recuperati", avvertono i Segretari CSU. Così come va respinta la riduzione della no tax area dalle pensioni dal 20% al 7%, seppure con una modulazione presentata nell'incontro di lunedì.
Tra le finalità dello sciopero generale, vi è anche quella di sancire la intangibilità dei contratti di lavoro, di tutti i settori, sia privati che pubblici. Se passa il principio che i contratti si possono disdire unilateralmente, come intende fare il Governo con i tagli ai dipendenti pubblici (art. 34 e 35 della finanziaria), qualunque azienda - anche privata - si sentirebbe autorizzata a farlo, e questo avrebbe effetti devastanti per i lavoratori. "Scioperiamo a difesa del valore e della validità di tutti i contratti di lavoro!", è stato l'appello ribadito dalla CSU.
Sul bilancio pubblico e la banche, la CSI ha confermato la necessità di avere chiarezza sul debito di 888 milioni, determinato per larga parte da cassa di Risparmio, che finirà per abbattersi su tutta la cittadinanza. Da parte di ABS è giunto l'invito al sindacato a formare un tavolo di confronto sui problemi delle banche, tra cui l'allocazione dei fondi pensione. La CSU ribadisce che occorre una gestione politica della crisi delle banche.
Non è possibile che questa enorme problematica, che ha trascinato tutto il paese in una crisi ancora priva di soluzioni, sia gestita direttamente da soggetti privati, tra cui vi possono essere anche le stesse persone che hanno causato il dissesto degli istituti di credito! "È ora che Governo e politica attivino una regia politica della crisi bancaria, attraverso un progetto complessivo condiviso, mettendo sul piatto - finalmente - tutti i dati e le informazioni sul sistema bancario che ancora non conosciamo."
Il programma dello sciopero generale, indetto per l'intera giornata di venerdì 14 dicembre con manifestazione in Piazza della Libertà, prevede alle ore 9.00 il raduno in Piazza Nazioni Unite, all'inizio di via Gino Giacomini, sopra il parcheggione coperto (si ricorda che all'ingresso del parcheggio verranno distribuiti ai partecipanti i biglietti per parcheggiare gratuitamente). Alle 9.45 la partenza del corteo lungo le vie del centro fino a raggiungere Piazza della Libertà, dove intorno alle 11.00 è previsto l'intervento dei Segretari generali di CSdL e CDLS. La manifestazione e l'astensione dal lavoro proseguiranno anche nel pomeriggio.
Comunicato stampa
CSU
“La Finanziaria va nella direzione sbagliata: chiede nuovi sacrifici solo a lavoratori e pensionati, senza contenere misure concrete per far emergere tutti i redditi e colpire l'evasione fiscale, e senza fornire risorse per lo sviluppo”. Per di più fa esplodere il deficit pubblico a quasi 900 milioni di euro, principalmente per effetto del debito di Carisp: forse fa salvare le banche, ma rischia di affossare l'intero paese!
Nelle ultime due assemblee zonali svoltesi oggi presso il centro Conad, con una buona partecipazione, i Segretari della CSU tengono il punto su tutti i temi dello sciopero generale di venerdì 14 dicembre, ad iniziare da quello dell’equità, e invitano i lavoratori e i pensionati a dare un segnale di forte partecipazione ed unità, per far cambiare passo al Governo.
I numeri sul prelievo fiscale del resto sono impietosi: prima della riforma fiscale del 2013 il carico fiscale di lavoratori e pensionati era poco sopra i 35 milioni (30.365.933 i dipendenti e 4.907.790 i pensionati), mentre dopo la riforma il carico è aumentato considerevolmente fino a sfiorare i 50 milioni (38.498.823 i dipendenti e 10.147.887 i pensionati).
Sul fronte del lavoro autonomo, il carico fiscale è invece variato di pochissimo: prima della riforma fiscale le diverse categorie versavano alle casse dello Stato complessivamente quasi 29 milioni (23.826.626 i soggetti giuridici, 2.285.287 i lavoratori autonomi. e 2.322.510 le imprese individuali), dopo la riforma il carico ruota complessivamente attorno a 33 milioni, con la categoria dei lavoratori autonomi che addirittura nell’anno 2015 presenta una flessione passando da 3.488.894 a 3.409.493 milioni.
“Il mondo del lavoro con grande senso di responsabilità la sua parte l’ha sempre fatta - avvertono i Segretari Giuliano Tamangini (CSdL) e Gianluca Montanari (CDLS) - è arrivato il momento che la distribuzione dei sacrifici non sia più a senso unico e che anche tutti gli altri percettori di reddito contribuiscano a sostenere il Paese."
La CSU rivendica il completamento della riforma tributaria del 2013, che prevede accertamenti e controlli; ma tutt'ora gli uffici preposti, evidentemente per responsabilità politica, non sono stati dotati degli strumenti e del personale necessario per avviare i necessari accertamenti. Inoltre, per poter calibrare le politiche fiscali, a San Marino, contrariamente a qualsiasi paese evoluto al mondo, non è possibile conoscere la ricchezza dei diversi soggetti, determinata dal cumulo delle risorse economiche con quelle patrimoniali. È ora che anche San Marino sia in grado di misurare la ricchezza dei propri cittadini, cosa che per un piccolo paese dovrebbe essere ancor più facile.
Ribadito il no al taglio dei 30 milioni dal Bilancio dello Stato al fondo pensioni. "Soldi che molto probabilmente non verranno mai recuperati", avvertono i Segretari CSU. Così come va respinta la riduzione della no tax area dalle pensioni dal 20% al 7%, seppure con una modulazione presentata nell'incontro di lunedì.
Tra le finalità dello sciopero generale, vi è anche quella di sancire la intangibilità dei contratti di lavoro, di tutti i settori, sia privati che pubblici. Se passa il principio che i contratti si possono disdire unilateralmente, come intende fare il Governo con i tagli ai dipendenti pubblici (art. 34 e 35 della finanziaria), qualunque azienda - anche privata - si sentirebbe autorizzata a farlo, e questo avrebbe effetti devastanti per i lavoratori. "Scioperiamo a difesa del valore e della validità di tutti i contratti di lavoro!", è stato l'appello ribadito dalla CSU.
Sul bilancio pubblico e la banche, la CSI ha confermato la necessità di avere chiarezza sul debito di 888 milioni, determinato per larga parte da cassa di Risparmio, che finirà per abbattersi su tutta la cittadinanza. Da parte di ABS è giunto l'invito al sindacato a formare un tavolo di confronto sui problemi delle banche, tra cui l'allocazione dei fondi pensione. La CSU ribadisce che occorre una gestione politica della crisi delle banche.
Non è possibile che questa enorme problematica, che ha trascinato tutto il paese in una crisi ancora priva di soluzioni, sia gestita direttamente da soggetti privati, tra cui vi possono essere anche le stesse persone che hanno causato il dissesto degli istituti di credito! "È ora che Governo e politica attivino una regia politica della crisi bancaria, attraverso un progetto complessivo condiviso, mettendo sul piatto - finalmente - tutti i dati e le informazioni sul sistema bancario che ancora non conosciamo."
Il programma dello sciopero generale, indetto per l'intera giornata di venerdì 14 dicembre con manifestazione in Piazza della Libertà, prevede alle ore 9.00 il raduno in Piazza Nazioni Unite, all'inizio di via Gino Giacomini, sopra il parcheggione coperto (si ricorda che all'ingresso del parcheggio verranno distribuiti ai partecipanti i biglietti per parcheggiare gratuitamente). Alle 9.45 la partenza del corteo lungo le vie del centro fino a raggiungere Piazza della Libertà, dove intorno alle 11.00 è previsto l'intervento dei Segretari generali di CSdL e CDLS. La manifestazione e l'astensione dal lavoro proseguiranno anche nel pomeriggio.
Comunicato stampa
CSU
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