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Andreoli: Partito Socialista, un partito che ha fallito nella sua azione politica, ma soprattutto nella gestione finanziaria.

20 nov 2019
Andreoli: Partito Socialista, un partito che ha fallito nella sua azione politica, ma soprattutto nella gestione finanziaria.

In politica abbiamo assistito a tutto e di più. Pertanto non possiamo scandalizzarci se in occasione di questa consultazione elettorale, che di politico al momento non ha nulla, se non la rincorsa alla poltrona, non si è sentito mai parlare e/o presentare progetti politici, ovvero “PROGRAMMI DI GOVERNO”, Governo a cui in verità molti ambiscono. Pur di raggiungere il fatidico traguardo, cioè “la poltrona”, si fa di tutto e si ingoia di tutto e grazie ad una legge elettorale piena di lacune, partendo da quella approvata nel maggio 2007, (che fin da subito ho espresso la mia totale contrarietà) per arrivare alle ultime disgraziate modifiche approvate frettolosamente, è stata prodotta una sfrenata corsa a disomogenee ed ammucchiate elettorali all’interno di un’unica lista. Fra queste spicca la Lista “Noi per la Repubblica”, formata da PSD-PS-MIA REPUBBLICA (movimento nato e morto in una settimana), quest’ultima già Noi Sammarinesi e Movimento Democratico; a nessuno ovviamente sfugge l’unico interesse che tiene insieme questa variopinta combricola, cioè quello di raggiungere il fatidico sbarramento del 5%. Concedetemi un sano umorismo: ma è nata veramente una lista così omogenea e confortata dal proprio programma elettorale? Sulla base di queste considerazioni prende spunto il mio intervento pubblico, (il secondo in questi anni) con riferimento al Partito Socialista; partito che ha fallito miseramente nella sua azione politica, perdendo quasi la totalità dei suoi componenti, i quali hanno abbandonato la nave, con grande dispiacere e disappunto, in quanto la stessa è stata portata fin da subito alla deriva. Ma non solo ha fallito politicamente, ma anche e soprattutto, nel vero senso della parola, economicamente e finanziariamente. Dopo aver sperperato denaro pubblico ed il contributo dello Stato stanziato nel 2016 per la consultazione elettorale, a distanza di anni alcuni compagni si sono visti arrivare a casa la letterina di Natale, ossia una richiesta di pagamento da parte di un Istituto Bancario Sammarinese, per far fronte ai debiti maturati e non pagati dal Partito Socialista. Ma, mi chiedo: se una società sportiva, ad esempio, fallisse, questa non potrebbe più iscrivere la propria squadra alle competizioni; un partito politico può presentare dunque la sua lista in occasione delle Elezioni Politiche Generali, dove la posta in gioco è la guida del Governo del Paese? Ma il Partito Socialista, per provare a nascondersi, si è presentato in coppia con il Partito dei Socialisti e dei Democratici e con altri convinti difensori e sostenitori del Socialismo. Ma cosa ne ha fatto quel Partito del contributo mensile in questi tre anni? (e non voglio parlare del quantum, ma non è poco!). Tra l’altro non ha mai organizzato Conferenze Pubbliche e/o uscite sui mass media, non ha pagato il debito, non ha pagato l’affitto, non ha celebrato nessun Congresso Generale ed è tutt’ora orfano del Segretario Generale, seppure abbia nominato un Presidente pochi mesi fa e tutto è rimasto in mano a pochi (per l’esattezza a due persone), i quali comunque l’unica cosa che hanno fatto è quella di aver continuato a pagare la segretaria. Come può un partito di questa fatta presentarsi ai cittadini con dei buoni propositi, come se niente fosse? Questi sono i risultati di una misera conduzione politica. Hanno annientato il Partito Socialista, protagonista di una secolare storia e di una grande tradizione. Sicuramente il 9 dicembre i trascinatori del nulla e la Coalizione “Noi per la Repubblica”, avranno più chiara la situazione.

Paride Andreoli


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