La Segreteria di Stato all’Industria intende informare che, in attuazione dell’articolo 26 bis del Decreto Delegato n.118/2019, il Congresso di Stato ha adottato il “Testo Coordinato delle norme in materia di società ed attività di impresa”.
Il testo, che non ha valenza normativa ma solo ricognitiva delle leggi vigenti su tali materie, serve a consentire agli utenti (professionisti ma anche potenziali investitori) di avere a disposizione una raccolta sistematica e aggiornata delle principali normative che regolamentano l’attività di impresa, in particolare la legge sulle società, sulle licenze, sull’artigianato e sul commercio.
Le modifiche normative stratificatesi negli anni sono state riassunte in un unico testo, che mette a disposizione degli operatori un documento finale, definitivo, comprensivo di tutte le varie leggi succedutesi.
Il documento sarà a breve disponibile sul sito delle delibere del Congresso di Stato per la consultazione e per il download. Per questo lavoro ringrazio in maniera sentita l’Avvocatura dello Stato, che assieme al personale della Segreteria ha lavorato alacremente negli ultimi mesi per la ricognizione delle tantissime normative da analizzare.
A breve, sui canali di comunicazione della Segreteria, sarà messo altresì a disposizione per la consultazione e l’analisi di chi lo vorrà un Progetto di Legge, la cui elaborazione è da poco terminata, che concretizza un lavoro che la Segreteria stava portando avanti, quello per l’incentivazione della valorizzazione del commercio di qualità nei Centri Storici della Repubblica. Un lavoro che abbiamo voluto terminare nonostante l’apertura della crisi di Governo ci abbia impedito di concretizzarlo..
Si tratta di una norma che crea specifici incentivi (fiscali, legati al credito agevolato, contributivi, di sgravio sulle utenze, ecc...) per quelle attività turistiche e commerciali, insediate nei Centri Storici del Paese, che pongono in essere politiche di miglioramento della propria offerta (merceologica e di servizi) in linea con un piano di valorizzazione del commercio e dell’offerta turistica definita a livello centrale. Non obblighi quindi, ma incentivi che premino le attività virtuose.
Accanto a questo, la scelta è stata quella di creare una società privata, partecipata dallo Stato, per la gestione della destinazione turistica e commerciale, che possa con logiche imprenditoriali gestire gli eventi, la comunicazione, il marketing, le offerte e la promozione di quelle attività che abbiano “aderito” al percorso di valorizzazione. Società gestita da professionisti del management delle destinazioni e da finanziarsi principalmente coi contributi delle stesse attività economiche, in una logica di compartecipazione forte alle spese.
Se, infatti, nella prima parte della legislatura ci si è concentrati sulle liberalizzazioni (in particolare quella del lavoro, che tanti risultati ha dato in termini di aumento dell’occupazione, e dell’apertura di attività commerciali), sulla sburocratizzazione (con il Decreto semplificazioni 118/2019, con l’approvazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività ed il progressivo passaggio di funzioni su Opec e Labor), sul sostegno alle imprese che investono in territorio (attraverso in particolare gli interventi sul credito agevolato, che hanno consentito la realizzazione di importanti investimenti come quello di Alutitan, e la modifica del regime sulla detassazione degli utili reinvestiti), sulla realizzazione di una rete pubblica di telecomunicazioni ed il miglioramento dei servizi dell’operatore esistente, su un grosso investimento nella promozione dell’internazionalizzazione delle imprese (tramite l’Agenzia per lo Sviluppo) e nell’attrazione di imprese tecnologiche (tramite San Marino Innovation), nella seconda parte erano previste tutta un’altra serie di attività tra cui, appunto, quella di spingere forte sulla modifica della struttura commerciale del nostro centro storico e sul miglioramento dell’offerta merceologica.
Attività che non si sono potute compiere ma che, spero, non vadano perse.
La Segreteria di Stato all’Industria, Artigianato e Commercio
Andrea Zafferani