Franco Santi, Libera, replica al Pdcs

Franco Santi, Libera, replica al Pdcs.

Sono rimasto sorpreso dall’attenzione che la DC ha voluto dedicare al sottoscritto definendo la mia esperienza in Segreteria “una delle peggiori di sempre… culminata nella legge sulla dirigenza e la fuga dei medici”. Non voglio commentare il giudizio espresso per bocca di Francesco Mussoni che potrei tranquillamente ribaltare nel prendere in esame la sua di gestione della sanità, quella precedente alla mia, o citando ad esempio una massima di Ralph Waldo Emerson “fare a pezzi è il lavoro di chi non sa costruire”. Quello che invece vorrei confutare con forza è il collegamento da lui fatto tra la legge sulla dirigenza e la fuga dei medici. La legge è stata la risposta della “gestione Santi” per contrastare il rischio, che stava diventando molto concreto, di interruzione di servizi sanitari causati dalla fuga di professionisti medici che decidevano di lasciare l’ISS per approdare ad altre realtà nella vicina Italia. Fuga che, è bene ricordarlo, era una realtà molto prima che al sottoscritto affidassero la guida della Sanità sammarinese. Ricordo a tal proposito, perché fece molto scalpore, la vicenda del primario di Cardiologia Dott. Marinelli. Fenomeno che è stato arginato proprio grazie alla citata legge sulla dirigenza medica che ha permesso di allineare lo stato giuridico e soprattutto le retribuzioni dei medici alla vicina Italia e più in generale all’Unione Europea. Legge che ha permesso a chi gestisce l’ISS di affrontare con più strumenti la ricerca di personale insieme alla emanazione di bandi di concorso internazionali, altra “pecca” della Segreteria Santi. Detto questo, vorrei ricordare alcune cose fatte dalla gestione attuale dell’ISS che lascio al giudizio di chi legge. In merito alla legge sulla dirigenza: tra le tante cose che ha introdotto ricordo quella della valutazione dell’operato dei medici a cui è legata una parte della loro retribuzione. Chi decide se il medico ha operato bene o meno è in primis il suo Direttore (Primario), poi il Comitato Esecutivo e infine, in caso di controversia, un comitato di tre esperti di grande profilo professionale ed esperienza. Attività, quest’ultima, che andava retribuita sulla base dei casi sottoposti al loro giudizio. Il Governo uscente ed in particolare la gestione Bevere, ha modificato questo passaggio, prevedendo una retribuzione di 15 mila euro annua più 600 euro mensili di rimborso spese. Quindi più di 22 mila euro all’anno per tre anni per tre persone. Ma se non si verificano casi di controversie? L’ISS spenderà sempre più di 66 mila euro all’anno! Ecco perché Libera denuncia regalie agli amici di Bevere. Vogliamo ricordare i roboanti annunci di Direttori con curricula mega ultra fantastici, che dopo alcuni mesi di attività, o meglio, di inattività, se ne sono andati lasciando importanti settori dell’ISS senza guida? Vogliamo ricordare la decisione di non ricoprire il posto di uno di questi Direttori con il secondo arrivato nel concorso pubblico che, per legge, doveva essere il naturale sostituto, solo perché aveva ricoperto il ruolo di Direttore Generale dell’ISS nella famigerata “gestione Santi”? Vogliamo ricordare come il governo uscente ha gestito l’Atto Organizzativo? Delle continue versioni che cambiavano sulla base delle interlocuzioni che il Segretario di Stato teneva con il personale dell’ISS? Vogliamo ricordare come l’ISS e la Segreteria alla Sanità attuale ha gestito e sta gestendo la riorganizzazione dei servizi socio sanitari? Della fuga di professionalità che ha provocato? Della confusione che ha introdotto nella gestione dell’attività e della presa in cura dei casi che, purtroppo, sono sempre più complessi e numerosi? Non ho nominato la vicenda della COT, perché è come sparare sulla Croce Rossa! Il filo rosso che unisce le vicende che ho voluto ricordare è la pretesa della politica democristiana di ingerire in ogni minima attività di gestione del nostro Istituto di Sicurezza Sociale, l’idea anacronistica del partito stato che risolve tutto, al quale basta chiedere per avere soddisfazione delle proprie ragioni. L’idea del principe che concede benevolmente al proprio suddito, che in cambio deve solo rispondere presente all’interno dell’urna elettorale. Questo tipo di approccio è uno dei tanti motivi per i quali molti professionisti medici, molto spesso tra i più validi, decidono di andarsene da San Marino o di lasciare posizioni di responsabilità e chiedere una consulenza come libero professionista…

Franco Santi già Segretario di Stato alla Sanità e Sicurezza Sociale e candidato in Libera alle prossime elezioni politiche del 9 giugno 2024

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