Repubblica Futura: Prg e emergenza casa spine nel fianco della Dc

Repubblica Futura: Prg e emergenza casa spine nel fianco della Dc.

Nel novero dei numerosi insuccessi dell’esecutivo uscente in termini di riforme nemmeno accennate ed invece lungamente attese dal Paese, spicca senza dubbio il mancato varo del nuovo Piano Regolatore Generale. La durata di un PRG è normalmente 10 anni, anche perché deve essere il frutto di scelte politiche legate al progetto di sviluppo del paese. Questa doveva essere la durata anche del vigente PRG del 1992, già nato in realtà piuttosto come un piano di edificazione e che ci ha lasciato in eredità gli “ecomostri”, frutto dei fenomeni speculativi che tutti conosciamo. Nel 2016 il Congresso di Stato incaricò della redazione del nuovo PRG l’arch. Boeri, professionista di fama mondiale noto per la sua particolare sensibilità ambientale, e il Piano “SM 2030 Giardino d’Europa Microcosmo della Biodiversità” è approdato all’inizio di questa legislatura sul tavolo del neo-Segretario di Stato al Territorio Stefano Canti, che fu uno dei democristiani più convinti sostenitori dell’arch. Boeri nel 2016. Anziché risolvere in maniera trasparente le criticità emerse ed avviare l’iter consiliare di approvazione, il Piano Boeri è rimasto giacente per ben tre anni nel cassetto del Segretario Canti, chepreferisce gestire in prima persona, oltre ai cantieri, anche lo sviluppo (o pseudo tale) del Paese tramite improbabili “Piani Strategici e Nazionali” approvati dall’onnipotente Congresso di Stato, da aggiornare alla bisogna pressoché mensilmente a seconda di quelle che lui ritiene le esigenze. La fanfara della goffa propaganda di Canti suona intanto a perdifiato sui temi ambientali che Boeri affrontava invece sistematicamente: il Segretario inaugura, di fronte a fotografie di alberi, le “Piccole Foreste UNECE”, che una settimana dopo il frettoloso allestimento franano e divengono, ahinoi, “Minuscole Foreste UNECE”; rincorre spasmodicamente api e trifole, per apparire, associato ad immagini anche solo vagamente bucoliche, sempre più “green”. Nel frattempo la DC inizia a “minare” il Piano Boeri: prima sul tema della inedificabilità (termine tabù per la DC) in aree a rischio idrogeologico, poi sugli indici edificatori, poi ancora sul tema della “crescita zero”, equivocata ad arte con il “consumo zero” di nuovo territorio proposto da Boeri (come oggi da tutti gli architetti che hanno un peso a livello internazionale e come da indirizzi dell’Unione Europea), che puntava sul riutilizzo dell’edificato esistente e sull’aumento degli indici edificatori invece che sulla edificazione in aree oggi ancora verdi, nell’intento di preservare la bellezza e la qualità della vita del nostro paese. Alla fine Canti rompe con l’arch. Boeri in malo modo, esponendo il Paese al ridicolo; cestina il PRG già pagato dai Sammarinesi; propone consulenze milionarie per l’architetto Foster e riavvia daccapo la giostra. Con risultati che saranno, dati gli orientamenti internazionali, prevedibilmente ben poco dissimili da quanto proposto da Boeri. Intanto in campagna elettorale il caos sul tema in casa democristiana la fa da padrone. Ma coloro che nel partito contano davvero hanno già deciso e leggendo il programma elettorale democristiano è chiaro che il nuovo PRG nella prossima legislatura non si farà: si andrà avanti con le “liste della spesa” di Canti, con una navigazione a vista e clientelare di fronte a problemi di enorme portata che necessiterebbero di approcci seri e sistematici. Il PDCS in sostanza sul territorio vuole continuare ad avere le mani libere. L’altra coalizione, che punta a fare il governo con il PDCS dopo le elezioni del 9 giugno, scrive invece nel suo programma elettorale che vuole il nuovo PRG e sembra che il progetto sia il Giardino d’Europa concepito da Boeri. Sarà interessante vedere cosa succederà nella prossima legislatura. Sul tema casa assistiamo invece ad un silenzio assordante del Governo, che non manifesta alcuna preoccupazione per le fasce di popolazione che cercano appartamenti in locazione e che non possono permettersi i canoni stratosferici determinati dalla introduzione delle residenze atipiche, residenze che stanno mostrando tante criticità. Anche acquistare casa sta diventando proibitivo per molti dei nostri concittadini, a causa dei costi degli immobili e dei mutui. E’ proprio di questi giorni la notizia, data da una componente sindacale, che ora anche le banche stanno iniziando a sfrattare locatari di lunga data, evidentemente per cedere gli immobili in locazione a stranieri che pagano di più. Il Governo tace. Al Governo va bene così? Cosa sta facendo? Repubblica Futura è convinta che occorra ripartire dal Piano Boeri, la cui attualizzazione è tuttavia necessaria anche a causa dei quasi cinque anni ormai trascorsi dalla sua ultimazione,capitalizzando l’importante lavoro svolto e senza spendere altri quattrini in altisonanti consulenze che porterebbero verosimilmente ad analoghi risultati; rivedendo gli aspetti che è necessario rivedere e risolvendo le eventuali criticità in maniera trasparente e garantista per i Sammarinesi. Quanto all’emergenza abitativa, Repubblica Futura propone di attuare una politica che punti ad aumentare la disponibilità degli immobili per i cittadini rendendo i canoni di locazione più abbordabili, rilanciando l’edilizia popolare e ragionando insieme alle banche, al cui risanamento i cittadini hanno ampiamente contribuito, per un impiego razionale ed utile al paese degli NPL che hanno in pancia.

cs Repubblica Futura

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