Repubblica Futura: quale debito?

Repubblica Futura: quale debito?.

Abbiamo letto con attenzione la “replica” del Segretario Gatti alle nostre osservazioni sul tema del debito. Ancora una volta, purtroppo, il Segretario Gatti non coglie il punto fondamentale delle nostre critiche: il tema non è “debito sì, debito no”, ma è “quale debito?” e soprattutto “come possiamo ripagarlo?”. 
Inutile quindi perdere tempo a dire se il debito andava fatto o meno, sappiamo tutti che in quella fase avevamo necessità di immettere liquidità nelle casse dello Stato; ma c’era modo e modo di fare debito e soprattutto c’era modo e modo di approcciarsi alla sua gestione. Tutta la letteratura economica è concorde nell’indicare che i Paesi molto indebitati, ma in cui il debito è soprattutto interno, sono meno a rischio dei paesi analogamente indebitati che hanno soprattutto debito estero. 
E allora, possibile che una parte degli oltre due miliardi di euro di raccolta indiretta (sottolineiamo indiretta) del sistema bancario e finanziario sammarinese (cioè una raccolta già oggi impiegata in titoli, azioni, obbligazioni in gran parte di emittenti esteri, una raccolta non utilizzabile dalle banche) non possa essere utilizzata per acquistare debito sammarinese, attraendo il risparmiatore con tassi interessanti? Non capire questo, a nostro parere, significa incaponirsi su una tesi che è più ideologica che pratica. Sul tema del ruolo dell’inflazione, il Segretario Gatti fa un po’ il furbo, ma noi siamo qui a ricordargli la situazione. L’inflazione ha effetto immediato sulle entrate: aumenta immediatamente la monofase e le entrate IGR da tassazione (anche, lo ricordiamo, per la non applicazione del fiscal drag), mentre sulle uscite (almeno su una parte consistente delle stesse) agisce in maniera molto più lenta. Basti pensare alla spesa per stipendi: i contratti di lavoro della PA sono stati rinnovati in maniera molto più lenta (e con valori molto più bassi) rispetto alla crescita dell’inflazione. Le pensioni non sono state rivalutate all’inflazione ma ad un livello molto più basso (circa il 2%): se fossero state rivalutate all’inflazione, i fondi pensioni avrebbero avuto un ammanco molto più grosso che lo Stato avrebbe dovuto coprire. Quindi l’inflazione, almeno nel breve termine, agisce subito sulle entrate e molto più lentamente sulle uscite. E quindi il responsabile pro-tempore delle Finanze può farsi bello dicendo di avere fatto un “miracolo economico”, lasciando però una voragine a chi verrà dopo. A proposito: le è sembrato saggio assumere 250 persone in più nella PA negli ultimi due anni, aumentando le uscite strutturali del bilancio? Sorvoliamo sul tema della trasparenza per decenza. Non capiamo come Gatti possa dire “nessuno ha detto niente” circa la segretazione delle scelte sul prestito ponte Cargill. Abbiamo contestato la scelta, fatto interpellanze, chiesto informazioni in Consiglio: il Segretario ha sempre fatto muro. Almeno eviti di prendere in giro i sammarinesi. In chiusura, ricordiamo una cosa. Il Segretario dice spesso di avere avuto grandi apprezzamenti dagli organismi internazionali, che “prima” eravamo pressochè falliti e “oggi” siamo in una situazione idilliaca. Giova rammentare che, a fine 2019 (a governo adesso.sm già caduto), San Marino difese ancora una volta il suo rating BBB- (un rating investment grade); dopo 5 anni di attività di questo Governo, San Marino ha rating BB, due livelli sotto (un rating non più investment grade). Segno che le cose nel 2019 non andavano poi così male. Questi sono fatti, e non sono belli; il resto sono parole.

cs Repubblica Futura

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