Rf sul debito pubblico
Non è possibile raccontare ai sammarinesi un Paese che non c'è e omettere informazioni fondamentali per capire lo stato dei conti pubblici: questo è il messaggio forte e chiaro che Repubblica Futura ha lanciato oggi in conferenza stampa, in relazione alle posizioni che da settimane maggioranza e governo stanno propagando sul tema del debito. Innanzitutto, il tema dell'origine del debito. "Il debito pubblico della Repubblica di San Marino non è frutto della gestione di adesso.sm" - ha detto il Presidente di RF Roberto Giorgetti - "la maggior parte deriva dalla necessità di proteggere i depositanti di un sistema bancario e finanziario che è stato fatto crescere in maniera improvvisata e sconsiderata nei primi anni 2000, senza guardare alle capacità delle governance (come è emerso chiaro dalle carte del Conto Mazzini e dalle analisi delle varie Commissioni di Inchiesta) e che poi è andato velocemente in difficoltà con la crisi economica apertasi nel 2009. In più, 15 anni fa è esplosa sulle nostre teste la "questione Delta", che ha creato enormi problemi patrimoniali e di liquidità a Cassa di Risparmio, svalutando fortemente gli attivi: il bilancio dei -500 milioni, purtroppo, non è stato ritoccato da nessuno, segno che non era così lontano dalla realtà; peraltro, anche il Fondo Monetario, da anni, sottolineava il problema degli attivi di Carisp, che necessitavano di una revisione. Gettare accuse sul governo di adesso.sm è, per la maggioranza e in particolare la DC, un modo puerile per sgravarsi dalle proprie responsabilità, che sono gravi, in questa scelta di indebitamento del Paese". "L'aumento della liquidità dello Stato che il Governo rivendica" - ha aggiunto Sabrina Carattoni - "deriva da un debito che va restituito a scadenza, e che ha un costo annuale nell'ordine di 40 milioni di euro, non da maggiori entrate o razionalizzazione dei costi. Oggi, leggendo la relazione della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, abbiamo un debito di 1,648 miliardi di euro, in aumento di 259 milioni rispetto al 2021, di cui 1,2 miliardi di euro sono debiti a lungo termine per sostenere i deficit pubblici e il rafforzamento patrimoniale delle banche. Dobbiamo evitare di entrare nel circolo vizioso di un debito talmente grande da rendere impossibile pagare gli interessi annuali, ed RF ha proposte chiare in merito, a partire da una diminuzione del debito estero da sostituire con quello interno che abbia rendimenti appetibili per i risparmiatori, un ufficio del debito per una sua gestione tecnica amministrativa e indipendente ed un patto per la sostenibilità fra tutte le forze politiche e sociali" "Sembra che siamo di fronte a un miracolo economico, ma la realtà è ben diversa" - ha affermato Andrea Zafferani - "purtroppo buona parte dell'aumento delle entrate degli ultimi 2 anni è derivata dall'inflazione, non da elementi strutturali. Basti pensare che le imposte dirette, dal 2022 ad oggi, hanno visto sì un aumento di 16 milioni di euro, ma 13 di questi derivano dall'aumento dei prezzi (e dalla mancata applicazione del fiscal drag, che ha aumentato le tasse a carico di lavoratori e pensionati); idem la monofase, che ha visto un aumento di 42 milioni di euro di entrate, di cui ben 30 derivano dall'inflazione. Dati che emergono dalla risposta a una interpellanza di RF, data dal Segretario Gatti a dicembre 2023. Senza l'inflazione, l'aumento delle entrate non sarebbe nemmeno riuscito a coprire l'aumento del costo degli interessi. Di fronte a questo quadro, sarebbe servito lavorare per accumulare questi "tesoretto", derivante dall'inflazione, e invece il Governo ha pensato bene di spenderlo per ingrossare la PA, +250 dipendenti circa negli ultimi 2 anni, imponendo un dazio pesante al bilancio dello Stato per sole finalità di marketing. Un atteggiamento veramente deleterio" "Abbiamo le idee chiare su cosa fare per fare crescere l'economia e ripagare, piano piano, il debito" - ha concluso Nicola Selva - "Puntiamo in particolare sul rilancio del turismo, con la valorizzazione della nostra storia e della nostra unicità, su un commercio di qualità, sulla ricerca di nicchie di sviluppo come il mercato dell'arte, su un progetto per il sostegno della digitalizzazione e dell'innovazione del sistema economico e della PA, su un "pacchetto crescita" che contenga interventi sia per le piccole e medie imprese (riducendone i costi annuali e garantendo diritti come gli assegni familiari o la malattia ai titolari delle stesse) sia per sostenere gli investimenti delle più grosse; e infine un progetto di rilancio del sistema bancario e finanziario, attraverso una task force di giovani sammarinesi affiancati a figure esperte per ridisegnare le traiettorie di sviluppo e ricercare investimenti nel settore. Progetti precisi che possono darci valore aggiunto e entrate, necessarie alla sostenibilità del Paese.
cs Repubblica Futura
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