10 profughi afghani soccorsi dalla Gendarmeria a Valdragone
A chiamare la Gendarmeria ieri sera attorno alle 20 una residente: li ha visti quasi immediatamente, camminavano divisi a piccoli gruppi nel raggio di un chilometro, sulla VI Gualdaria. Subito tre pattuglie sul posto: sono 8, tutti maschi, smarriti e infreddoliti, solo una felpa addosso. Sono poco più che bambini, 14, 15, il più grande ha 20 anni. Due di loro saranno trovati poco dopo, a Domagnano in zona Piandavello.
10 in tutto, solo uno parla inglese: è lui a ricostruire la fuga dall’Afghanistan. L’imbarco in Grecia, il viaggio in motoscafo, l’arrivo ad un porto italiano, non sanno quale. Poi la fermata: il camionista dice “Siate arrivati, a due chilometri da Milano”. Presto capiscono che non è così. In Centrale, in Città, vengono rifocillati – da 4 giorni non mangiano. Non hanno né documenti, né soldi, solo paura.
Scatta la procedura di legge: avvisata la questura di Rimini, che non può immediatamente provvedere all’accoglienza. Si decide di tenerli in Repubblica: il carcere ad ospitarli, non in regime carcerario, viene scelto quale ambiente controllato. Avvisata la segreteria agli esteri, l’ambasciata italiana, poi la segnalazione al Magistrato.
Forse la prima notte tranquilla per 10 piccoli profughi. Questa mattina sono stati consegnati al confine, agli uomini dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Rimini.
Annamaria Sirotti