11 Settembre: Fulvio Scaglione, "quel giorno iniziò l'ammainabandiera degli States"
L'inno nazionale, al Memoriale di Ground Zero, poi la mesta cerimonia della lettura dei nomi delle vittime di quel giorno: un elenco interminabile di quasi tremila persone. Tra loro anche il sammarinese Steven Giorgetti, che per una tragica coincidenza – quell'11 settembre di 16 anni fa - si trovava al World Trade Center per un incontro di lavoro. Alla Casa Bianca il Presidente degli Stati Uniti, e la First Lady, hanno osservato un minuto di silenzio. “Se l’America è unita – ha dichiarato Trump - nessuno potrà distruggerla”. In realtà, secondo il giornalista Fulvio Scaglione, la visione dell'Occidente che avevamo allora è rimasta sepolta dalle macerie delle Torri Gemelle; e il ruolo degli Stati Uniti come guida del Mondo è totalmente in crisi. Per estremo paradosso, poi, al Qaeda – responsabile degli attacchi dell'11 settembre – ha finito per combattere, in Siria, contro quello che - oltre all'ISIS - era il nemico dichiarato degli Stati Uniti: Bashar al Assad; e molte delle armi destinate a quelli che venivano definiti “ribelli moderati”, sarebbero poi finite nelle mani delle milizie della rete fondata da Bin Laden.
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