Fra sei mesi non sono attesi cataclismi epocali, parola dei Maya. Sì, proprio quelli dai cui calcoli era partito l’angoscioso countdown del 2012. Ci sono altri reperti, infatti, in cui sembra essere rappresentato il loro antico calendario e secondo il quale ci vorrebbero ancora almeno 7 mila anni prima della fine del mondo. Si tratta di murali all’interno di quella che si ritiene essere un’antica abitazione presso il sito di Xultun, in Guatemala, scoperti e interpretati dagli archeologi dell’Università di Boston.
Nella serie di tabulazioni compaiono due cifre interessanti. La prima corrisponde all’anno 813 d.C, probabile riferimento, secondo gli archeologi, all’inizio del crollo della civiltà Maya. La seconda indicherebbe il numero di giorni che compongono un calendario di lungo computo, comprensivo di tutte le ciclicità astronomiche care ai Maya. Affidandosi a questa scala cronologica, al 2012 vanno aggiunti altri preziosi settemila anni prima della fine del ciclo. Un sollievo, almeno per quelli che temevano realmente un capodanno anticipato.
Nella serie di tabulazioni compaiono due cifre interessanti. La prima corrisponde all’anno 813 d.C, probabile riferimento, secondo gli archeologi, all’inizio del crollo della civiltà Maya. La seconda indicherebbe il numero di giorni che compongono un calendario di lungo computo, comprensivo di tutte le ciclicità astronomiche care ai Maya. Affidandosi a questa scala cronologica, al 2012 vanno aggiunti altri preziosi settemila anni prima della fine del ciclo. Un sollievo, almeno per quelli che temevano realmente un capodanno anticipato.
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