12 giugno 1942: Anna Frank inizia il suo diario
Ha la copertina a quadretti rossi, lo stesso che ha visto il giorno prima nella libreria a pochi passi da casa sua. Da quel momento diventa un compagno inseparabile, cui confidare tutto e attraverso il quale si rivolge a un'amica immaginaria, chiamandola «Kitty». Vittima insieme alla sua famiglia, in quanto ebrei, della persecuzione nazista posta in atto ad Amsterdam, la ragazzina non può più frequentare la scuola e la sua quotidianità scorre tra le mura dell'abitazione prima e dell'alloggio segreto poi.
Il suo racconto, fatto di familiarità e segregazione, s’interrompe nell’agosto del 1944, quando la sua famiglia viene arrestata e portata nel campo di concentramento di Auschwitz e di qui a quello di Bergen Belsen. Suo padre Otto, unico sopravvissuto, pubblica successivamente il diario, che diventa in poco tempo uno dei documenti più struggenti dell'Olocausto del popolo ebraico.