In realtà non è così: per la notte più lunga bisogna aspettare il 21 dicembre; il Solstizio d’inverno quando il sole è al punto più basso sulla linea dell’orizzonte. Nei paesi nordici, dove è più forte il senso del trascorrere delle stagioni – retaggio della tradizione celtico-druida – il 21 dicembre era la festa della rinascita. Secoli fa venivano accesi falò un po’ ovunque per celebrare il ritorno alla luce. Un’usanza giunta fino ai nostri giorni, specialmente in Scandinavia. Ma un fondo di verità, nel detto popolano “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia” effettivamente c’è. Poiché prima dell'introduzione del calendario moderno, nel 1580, la festa cadeva effettivamente nel giorno del Solstizio invernale ed era caratterizzata da pratiche devozionali di tipo solare-agrario. La vita della Santa è intessuta di elementi leggendari, che testimoniano l'enorme venerazione di cui Lucia da Siracusa ha goduto e gode. E’ considerata dai devoti la protettrice degli occhi, degli elettricisti e degli scalpellini.
Gianmarco Morosini
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