15 marzo 44 a.C.: Giulio Cesare cade sotto i pugnali dei cospiratori
I congiurati si consideravano custodi e difensori della tradizione e dell’ordinamento repubblicani e dunque, per loro cultura e formazione, erano contrari a ogni forma di potere personale, almeno nella teoria. Dunque, temendo che Cesare volesse farsi eleggere re di Roma, decisero di ucciderlo colui che a tutti gli effetti consideravano un dittatore. In verità, per molto di loro, i motivi furono meno nobili: rancore, l’invidia e delusioni per mancati riconoscimenti e compensi.