19 luglio 1992: la strage di via D'Amelio
Pochi mesi dopo l'assassinio del collega Giovanni Falcone, un altro magistrato, simbolo della lotta alla mafia, è barbaramente ucciso davanti all'abitazione della madre. Tanti, troppi, i lati oscuri della vicenda. Su tutti la scomparsa dell'agenda rossa di Borsellino.
Numerosi i processi fra falsi pentiti, servitori infedeli dello Stato, condanne, prescrizioni e documenti spariti. C’è questo e tanto altro nelle motivazioni della sentenza della Corte d’assise di Caltanissetta sul processo Borsellino Quater nella quale si parla "di uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana". Nelle oltre 1.800 pagine depositate viene ripercorsa una delle più contorte vicende della storia contemporanea che, secondo i giudici, nasconderebbe un "disegno criminoso" realizzato in una convergenza di interessi tra Cosa nostra e altri centri di potere che non sopportavano il lavoro di Paolo Borsellino.