2 luglio 1961: Ernest Hemingway si suicida con in colpo di fucile nella sua abitazione
Il grande scrittore statunitense inizia la sua carriera negli anni Venti, quando, di ritorno dal fronte della Prima guerra mondiale, si trasferisce a vivere a Parigi. Hemingway conduce una vita irrequieta, descritta in “Fiesta”, e segnata da crisi depressive. E’ testimone della guerra civile spagnola, schierandosi dalla parte repubblicana e anti-franchista.
Si sposa 4 volte, viaggia molto e vive tra Parigi, la Spagna e Cuba. Tra le sue opere più famose: “Addio alle armi”, “I 49 racconti”, “Morte nel pomeriggio”, “Per chi suona la campana”, “Il vecchio al mare”.
Nel 1954, Hemingway viene insignito del Premio Nobel per la Letteratura per The Old Man and the Sea (Il vecchio e il mare), ma non fu in grado di viaggiare fino a Stoccolma per la cerimonia del 10 dicembre, così il premio fu ritirato dall'ambasciatore John Cabot. Si dice che quando gli portarono il premio lo scrittore commentò «Troppo tardi».
Della morte Hemingway scriveva: «Morire è una cosa molto semplice. Ho guardato la morte e lo so davvero. Se avessi dovuto morire sarebbe stato molto facile. Proprio la cosa più facile che abbia mai fatto... E come è meglio morire nel periodo felice della giovinezza non ancora disillusa, andarsene in un bagliore di luce, che avere il corpo consunto e vecchio e le illusioni disperse.»