20 giugno 1963: istituita la “linea rossa” USA-URSS
L'idea venne a J. F. Kennedy. Il presidente USA pensò infatti che fosse il caso di semplificare le comunicazioni e di istituire un filo diretto tra la Camera Ovale e il Cremlino. Era il 20 giugno 1963, quando il Presidente degli Stati Uniti e il leader sovietico Nikita Khrushchev firmarono l’accordo per una hot line. Quella che i sovietici chiamarono poi il telefono rosso. In realtà la linea Rossa non è mai stato un telefono. All’inizio era una specie di telescrivente, mentre oggi è un sistema simile all’email. Il collegamento diretto fra la Casa Bianca e il Cremlino era costituito da due telescriventi che venivano utilizzate per mandare messaggi di testo criptati. La scelta di un sistema di comunicazione scritta invece che verbale non fu casuale, fu scelta perché avrebbe eliminato la possibilità di incomprensioni ed equivoci.
“Per uso in tempo di emergenza, il Governo degli Stati Uniti d’America e il Governo della Repubblica Socialista Sovietica sono d’accordo nello stabilire, nei tempi tecnici necessari, un collegamento per la comunicazione diretta tra i due Governi”, si legge nelle prime righe del trattato (Memorandum of Understanding Between the United States of America and the Union of Soviet Socialist Republics Regarding the Establishment of a Direct Communications Link).
Il 30 agosto 1963, avvenne la prima comunicazione della Linea rossa fra Washington e Mosca. La Casa Bianca scrisse: “The quick brown fox jumped over the lazy dog’s back 1234567890”, un messaggio di prova che significava “la veloce volpe marrone saltò sopra la schiena del cane pigro”, una frase che contiene tutte le lettere e i numeri dell’alfabeto latino, per testare il funzionamento dei tasti della telescrivente. I russi risposero con una descrizione poetica del sorgere del Sole a Mosca. Dal 2008 il vecchio sistema è stato sostituito da una rete di computer che collega i terminali della Casa Bianca con quelli del Cremlino. La rete passa attraverso due satelliti e un cavo in fibra ottica.