22 aprile 1909: nasce Rita Levi Montalcini, una vita per la scienza
A vent’anni fu studentessa universitaria insieme a Renato Dulbecco e Salvador Luria, presso l’istologo Giuseppe Levi che aveva introdotto in Italia il metodo della coltivazione in vitro. In seguito alle leggi razziali del 1938, in quanto ebrea sefardita, fu costretta ad emigrare in Belgio dove continuò le sue ricerche sul sistema nervoso. Tornata a Torino nel 1940, Rita Levi Montalcini allestì nella sua camera da letto un laboratorio dove, insieme a Giuseppe Levi, riuscì a comprendere il ruolo dei fattori genetici e ambientali sui centri nervosi nonché il meccanismo della morte delle cellule nervose all’inizio del loro sviluppo.
Notevoli furono i risultati conseguiti negli Stati Uniti d’America e relativi all’importanza del fattore chimico sullo sviluppo dei neuroni. Rimasti negli Stati Uniti per trent’anni, realizzando ricerche e sperimentazioni che portarono alla scoperta del “fattore di crescita nervoso”, una proteina essenziale per la crescita e la differenziazione delle cellule nervose. In seguito, riuscì a chiarire i meccanismi di crescita e differenziazione delle cellule tumorali; questi studi sono stati fondamentali per comprendere il cancro e malattie come l’alzheimer ed il parkinson. Lavorò anche in Italia, presso l’Istituto di Neurobiologia del CNR; fu Presidente dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Ambasciatrice della FAO, membro delle più importanti Accademie scientifiche.
Morì a Roma il 30 Dicembre 2012, all’età di 103 anni, dopo aver dedicato tutta la sua vita all’impegno sociale, politico e scientifico. Le sue opere sono numerosissime come pure i riconoscimenti accademici ottenuti grazie alle sue importanti scoperte nel campo della neurobiologia e molte onorificenze italiane e straniere.