In Italia l’ora legale nasce come misura di guerra, con il Decreto Legislativo luogotenenziale n. 631 del 25 maggio 1916. Dalla mezzanotte del 3 giugno si stabilisce lo spostamento in avanti degli orologi di 60 minuti che permetterà al paese di risparmiare sul'illuminazione artificiale e sfruttare meglio le ore di illuminazione solare. Il provvedimento viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di sabato 27 maggio 2016. Durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, tra il 1940 e il 1948, la normativa venne poi abolita e ripristinata più volte e ci fu anche un periodo – quello della Repubblica di Salò – in cui il Nord e il Sud del paese applicarono misure orarie differenti. L’ora legale venne adottata definitivamente con la legge 503 del 1965, in periodo di crisi energetica e all’epoca durava quattro mesi, dall’ultima domenica di maggio all’ultima domenica di settembre. Una durata che venne estesa a sei mesi nel 1980 ed ebbe un ulteriore prolungamento di un mese nel 1996, quando, insieme al resto dei paesi europei, si decise di spostarne la fine all’ultima domenica di ottobre. La formalizzazione giuridica di questa pratica risale tuttavia solo al 2010, quando l’Italia, recependo la direttiva 2000/84/CE del Parlamento Europeo, con l’art. 22 della legge 96, fissò ufficialmente l’inizio dell’ora legale alle ore 2:00 del mattino dell’ultima domenica di marzo e il termine alle 3:00 del mattino dell’ultima domenica di ottobre.
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