25 marzo: festa dell'Arengo e delle Milizie

La tradizione nel cerimoniale di una festa viva. L'inno nazionale sull'alzabandiera - Corpi schierati - apre la festa del 25 marzo, festa dell'Arengo del 1906, quando il Titano visse il ritorno, dopo gli anni dell'oligarchia, alla democrazia, con un sistema di elezione diretta, del popolo. Banda Militare, Milizia Uniformata, Guardia del Consiglio, Gendarmeria, Guardia di Rocca Artiglieria verso l'Ara dei Volontari per la Rassegna del comando superiore ai Corpi e la deposizione della corona d'alloro. In Pieve la messa a ricordo dei Commilitoni caduti. Don Marco Guidi ha evocato il ruolo dei militari, partendo dal brano del Centurione di Cafarnao, ufficiale che chiamò Gesù per guarire uno dei suoi soldati.
Fra fierezza ed emozione, in piazza della Libertà, è il primo discorso da Comandante Superiore delle Milizie per il generale Leonardo Lonfernini, che ha richiamato gli strumenti del dialogo e della collaborazione, insieme allo spirito di servizio, all'impegno nel rispetto delle leggi, l'attaccamento alle istituzioni.
Dal segretario agli Esteri e Deputato alle Milizie, Pasquale Valentini il duplice senso della festa. L'Arengo: il governo del popolo e la democrazia quale conquista mai scontata. Le Milizie, nel compito istituzionale di difesa dei valori della Repubblica.
Davanti ai Capitani Reggenti giurano 16 nuove reclute, 2 medici di sanità militare, 11 militi della Guardia del Consiglio, 3 della Banda Militare e proprio i Capi di Stato consegnano le medaglie di Fedeltà e Anzianità militare.

Annamaria Sirotti

Le interviste al Sottotenente Chiara Manuzzi (Medico Sanità Militare) e al Generale Leonardo Lonfernini (Comando Superiore delle Milizie)

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