25 novembre: le iniziative a San Marino

Anche dalla politica riflessioni sulla giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne

“Il no di una donna è un confine inviolabile”: sotto questo titolo si raccolgono le iniziative di sensibilizzazione proposte in Repubblica e volute dall'Authority Pari Opportunità, istituzioni, associazioni e aziende. Un atto simbolico per il 25 novembre, con lo slogan “Io ti credo”, è l'installazione di una panchina rossa davanti alla Centrale sindacale unitaria. Un'iniziativa che è anche un monito: a un anno e mezzo dalla ratifica della Convenzione Oil n. 190, non sono ancora allineate al trattato le norme legislative tese all'eliminazione delle violenze e molestie nei luoghi di lavoro. Sui canali social di Usl stamattina un evento online dedicato proprio a questo tema, sottolineando che “senza gli opportuni strumenti si condannano le vittime a rimanere in silenzio”.

E di parole contro la violenza di genere si è parlato ieri al Teatro Titano, dove studenti e giornalisti si sono confrontati. Appuntamento per domani alle 17 a Palazzo Graziani con lo spettacolo “La donna fatta a pezzi” per la regia di Filippo Renda. Storia ambientata nell'Algeria del 1994, dove la giovane insegnante Atika viene giustiziata.

Un'altra panchina rossa verrà invece inaugurata all'ingresso del centro sanitario di Borgo Maggiore, alla presenza delle autorità e a cura del Comitato sammarinese Fair Play.

Mentre da oggi e fino al 10 dicembre le Torri di San Marino si illuminano di arancione: colore che rappresenta un futuro più luminoso, libero dalla violenza contro le donne.

E riflessioni arrivano anche dalla politica: “Tante donne si sentono in colpa a denunciare – afferma Rete – per timore di ripercussioni. Ed è qui che lo Stato non deve lasciarle sole e proteggere la loro libertà dalla manipolazione”. “Importante adottare misure concrete per prevenire il fenomeno – afferma Alleanza Riformista –, implementando gli strumenti già a disposizione delle autorità”. “Dobbiamo far in modo che siano superati – aggiunge Libera – stereotipi e atteggiamenti che sminuiscono la dignità femminile, ritenuti erroneamente innocui, a partire dalla scuola e dalle famiglie”.

[Banner_Google_ADS]

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy