26 agosto 1789: approvata la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino
Della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, ispirata alla Dichiarazione d’Indipendenza americana del 1776, riportiamo gli artt. 1, 2, 4 dei 17 totali:
1. «Gli uomini nascono liberi ed uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune»;
2. «Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali ed imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione»;
4. «La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce agli altri. Così, l’esercizio dei diritti naturali di ogni uomo non ha limiti che quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di quegli stessi diritti; questi limiti non possono essere determinati che dalla legge».
Dopo appena sei settimane dalla presa della Bastiglia e tre dall’abolizione del feudalesimo questo importante documento sancì i principi fondamentali che regolano il rapporto tra istituzioni e cittadini: innanzitutto il principio di uguaglianza di fronte alla giustizia, agli impieghi pubblici e al fisco, eliminando così i privilegi delle classi più elevate. Altro diritto basilare è la libertà di pensiero, di opinione e di stampa e ancora, il diritto alla proprietà, ritenuta sacra e inviolabile.
L’impatto dei principi elencati all’interno della dichiarazione furono assolutamente rivoluzionari e produssero uno sconvolgimento radicale della società come mai era avvenuto in precedenza. Gran parte della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino, infatti, è confluita nella “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” adottata dalle Nazioni Unite nel 1948 e dal 2003 è stata inserita dall’Unesco nell’Elenco delle Memorie del Mondo.