26 aprile 1986: il disastro nucleare di Chernobyl
Nelle settimane successive allo scoppio, a causa delle radiazioni, furono trentuno i lavoratori della centrale e i pompieri che persero la vita tra atroci sofferenze. Ma il numero esatto delle vittime “collaterali” del disastro nucleare è tutt’oggi incerto e non vi è ormai più alcun modo di stabilire con certezza i morti diretti, ma soprattutto quelli indiretti, deceduti in seguito, a causa di malattie. Sono decine di migliaia le persone che si ammalarono a causa delle radiazioni dovute all’esplosione, le cui conseguenze furono inevitabili e devastanti.