26 marzo 1927: la prima edizione della MilleMiglia
In assenza di mezzi di comunicazione in tempo reale, la televisione non era ancora stata inventata e la radio era agli albori, fu il passaparola a svegliare i bresciani; incredibilmente il pubblico era numerosissimo, sebbene nessuno immaginasse che la lunga cavalcata di 1.600 chilometri attraverso l'Italia sarebbe potuta durare così poco. Le strade degli anni Venti non erano asfaltate e, con eccezione delle lastricature in pietra nei centri abitati, le carreggiate erano del tutto sterrate. I concorrenti della Prima Coppa delle Mille Miglia partirono con i bagagli, convinti di stare in viaggio almeno due giorni.
I giornali titolano che una nuova era, quella di una libertà fino allora sconosciuta, si è aperta; il "Corriere della Sera" scriveva: «Poco più di venti ore, nemmeno un giorno e una notte per compiere quasi 1700 km: una media che supera i 77 orari. L'automobile è passata per le strade di mezza Italia come un dominatore di tempo e di spazio. Il successo del mezzo meccanico appare dunque grandioso».
Nelle intenzioni dei suoi ideatori (Aymo Maggi, Renzo Castagneto e Franco Mazzotti), la “Mille miglia” doveva svolgersi in un’unica edizione su un percorso ad "otto" (Brescia-Roma-Brescia), ma l'enorme successo ottenuto incoraggia gli organizzatori a replicare l'evento, dal 1927 al 1957, per 24 volte. Ferrari la definirà: “La corsa più bella del mondo”.