29 settembre 1944: la “strage di Marzabotto”, il maggior eccidio nazista in Italia
In quei giorni alcuni reparti tedeschi, gli stessi protagonisti della strage di Sant’Anna, uccisero quasi ottocento persone - tra cui 216 bambini sotto i dodici anni - nel quadro di un’operazione antipartigiana volta alla bonifica di un vasto territorio sull’Appennino bolognese. Si trattò di una vera e propria operazione militare messa in piedi dai tedeschi per contrastare e debellare definitivamente l’attività partigiana nell’area in questione.
I nazisti non cercarono quasi mai lo scontro diretto con i partigiani: per piegarli era molto più facile ed efficace la strategia dello stragismo. Furono dunque i civili, le donne, i bambini e gli anziani ad essere presi di mira. I nazisti setacciarono ogni centro abitato, ogni fabbricato, ogni fienile massacrando chiunque si trovasse sul loro cammino. Quasi tutte le località di Monte Sole furono insanguinate in singoli e ininterrotti eccidi. Enormi le perdite tra i civili: gli studi più accurati attestano intorno a 770 il numero dei morti.
fm