L’occasione della Giornata Internazionale della persona con Disabilità che si celebra nel mondo in queste ore e che, tra l'altro, assume un significato ancora maggiore quest’anno, visto che ricorre il 65° Anniversario della Dichiarazione Universale sui Diritti Umani, ci da lo stimolo giusto per esprimere pubblicamente alcune considerazioni che riteniamo dovute, e sopratutto necessarie.
Giornate come il 3 Dicembre servono ad alzare il livello di attenzione, a contrastare la cultura dell’indifferenza e porre al centro la dignità, l’autonomia, l’indipendenza, la libertà di scelta, la partecipazione e quindi l’inclusione sociale delle persone con disabilità. In questo senso, non si può non fare a meno di riflettere circa lo stato d'implementazione a San Marino della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti della Persona con Disabilità (CRDP), primo Trattato di questo millennio sui Diritti Umani, che il Consiglio Grande e Generale ha ratificato ben sei anni fa.
La CRPD sancisce il diritto alla non discriminazione in tutti gli ambiti del vivere quotidiano, quali scuola, lavoro, tempo libero, sport, salute, l’accessibilità, la vita indipendente, ecc, ma dal momento della ratifica in poi, il nostro Stato non ha certo brillato nell’adeguamento delle proprie normative, non avendo fatto pressoché nulla in termini legislativi di coerentemente significativo.
Allora appare del tutto lecito chiedersi se a San Marino, ancor oggi, le persone con disabilità incontrano barriere e difficoltà per partecipare nella società su base di uguaglianza con le altre persone e, in coscienza, domandarsi se oggi San Marino dispone già di tutte le misure appropriate per garantire ogni diritto riconosciuto dalla CRPD.
Noi qualche dubbio l'abbiamo, e forse anche altri soggetti hanno qualche perplessità da avanzare in questo senso.
Viene spontaneo quindi chiedersi che fine abbia fatto il Disegno di Legge Quadro sulla Disabilità, redatto dalla Commissione sammarinese per l’attuazione della CRPD, un Progetto per il quale si sono resi necessari oltre due anni di lavoro, sono state pagate delle consulenze a un Esperto e, prima di esser consegnato ancorché in bozza al precedente Segretario di Stato alla Sanità, era stato condiviso dagli stessi membri della Commissione, sottoposto alle varie Segreterie di Stato, Categorie economiche, Sindacati, Dirigenza-Servizi ISS e associazioni di volontariato.
Che quel Progetto di Legge Quadro fosse da rivedere e tagliare a misura della realtà sammarinese ci pareva del tutto naturale, ma di qui a buttare tutto il lavoro a mare, ci sembra un grave errore. Non solo, accantonare quel lavoro senza chiare motivazioni, lo riteniamo un’assoluta mancanza di rispetto verso tutti i membri della Commissione, ma soprattutto una mancanza di rispetto dei principi della CRPD e quanto essa prescrive.
La non condivisione di quel lavoro, o parte di esso, è più che legittima, ma pensiamo che sia altresì giusto, sapere a chi, che cosa, e perché non piace quel Progetto, altrimenti si evidenzia sempre di più l’impressione che ci sia qualcuno a San Marino a cui invece sia proprio la CRDP a non piacere. Ciò sarebbe quantomeno sconcertante specie se questo qualcuno ad esempio, avesse un qualsiasi pubblico ruolo di responsabilità in questo Settore, in virtù del quale è investito di precisi compiti, derivanti dalla stessa CRPD.
La Commissione di cui sopra, il cui mandato è scaduto nel maggio di quest’anno e della quale facevano parte anche rappresentanti delle Associazioni che si occupano di Disabilità, va rinominata perché è espressamente prevista dalla CRPD che, non a caso, è accompagnata da uno Slogan piuttosto eloquente “NIENTE SU DI NOI SENZA DI NOI”. Infatti la CRPD, oltre ad introdurre aspetti ritenuti del tutto rivoluzionari rispetto al trattamento della Disabilità, sancisce la partecipazione diretta delle persone disabili nei processi di scelta e monitoraggio, senza lasciar tali competenze esclusivamente ad altri.
Cogliamo quindi l’occasione di questo importante momento internazionale di riflessione sulle persone con disabilità, per rivolgere un appello a chi di competenza, affinché piuttosto che continuare a rendersi partecipe di un'indifferenza oggettivamente imbarazzante, adotti finalmente una seria strategia di confronto con tutte le realtà sammarinesi che si occupano di Disabilità, pubbliche e private, privilegiando uno spirito costruttivo e non aleatorio, al fine di conseguire al più presto risultati concreti a tutti i livelli.
Giornate come il 3 Dicembre servono ad alzare il livello di attenzione, a contrastare la cultura dell’indifferenza e porre al centro la dignità, l’autonomia, l’indipendenza, la libertà di scelta, la partecipazione e quindi l’inclusione sociale delle persone con disabilità. In questo senso, non si può non fare a meno di riflettere circa lo stato d'implementazione a San Marino della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti della Persona con Disabilità (CRDP), primo Trattato di questo millennio sui Diritti Umani, che il Consiglio Grande e Generale ha ratificato ben sei anni fa.
La CRPD sancisce il diritto alla non discriminazione in tutti gli ambiti del vivere quotidiano, quali scuola, lavoro, tempo libero, sport, salute, l’accessibilità, la vita indipendente, ecc, ma dal momento della ratifica in poi, il nostro Stato non ha certo brillato nell’adeguamento delle proprie normative, non avendo fatto pressoché nulla in termini legislativi di coerentemente significativo.
Allora appare del tutto lecito chiedersi se a San Marino, ancor oggi, le persone con disabilità incontrano barriere e difficoltà per partecipare nella società su base di uguaglianza con le altre persone e, in coscienza, domandarsi se oggi San Marino dispone già di tutte le misure appropriate per garantire ogni diritto riconosciuto dalla CRPD.
Noi qualche dubbio l'abbiamo, e forse anche altri soggetti hanno qualche perplessità da avanzare in questo senso.
Viene spontaneo quindi chiedersi che fine abbia fatto il Disegno di Legge Quadro sulla Disabilità, redatto dalla Commissione sammarinese per l’attuazione della CRPD, un Progetto per il quale si sono resi necessari oltre due anni di lavoro, sono state pagate delle consulenze a un Esperto e, prima di esser consegnato ancorché in bozza al precedente Segretario di Stato alla Sanità, era stato condiviso dagli stessi membri della Commissione, sottoposto alle varie Segreterie di Stato, Categorie economiche, Sindacati, Dirigenza-Servizi ISS e associazioni di volontariato.
Che quel Progetto di Legge Quadro fosse da rivedere e tagliare a misura della realtà sammarinese ci pareva del tutto naturale, ma di qui a buttare tutto il lavoro a mare, ci sembra un grave errore. Non solo, accantonare quel lavoro senza chiare motivazioni, lo riteniamo un’assoluta mancanza di rispetto verso tutti i membri della Commissione, ma soprattutto una mancanza di rispetto dei principi della CRPD e quanto essa prescrive.
La non condivisione di quel lavoro, o parte di esso, è più che legittima, ma pensiamo che sia altresì giusto, sapere a chi, che cosa, e perché non piace quel Progetto, altrimenti si evidenzia sempre di più l’impressione che ci sia qualcuno a San Marino a cui invece sia proprio la CRDP a non piacere. Ciò sarebbe quantomeno sconcertante specie se questo qualcuno ad esempio, avesse un qualsiasi pubblico ruolo di responsabilità in questo Settore, in virtù del quale è investito di precisi compiti, derivanti dalla stessa CRPD.
La Commissione di cui sopra, il cui mandato è scaduto nel maggio di quest’anno e della quale facevano parte anche rappresentanti delle Associazioni che si occupano di Disabilità, va rinominata perché è espressamente prevista dalla CRPD che, non a caso, è accompagnata da uno Slogan piuttosto eloquente “NIENTE SU DI NOI SENZA DI NOI”. Infatti la CRPD, oltre ad introdurre aspetti ritenuti del tutto rivoluzionari rispetto al trattamento della Disabilità, sancisce la partecipazione diretta delle persone disabili nei processi di scelta e monitoraggio, senza lasciar tali competenze esclusivamente ad altri.
Cogliamo quindi l’occasione di questo importante momento internazionale di riflessione sulle persone con disabilità, per rivolgere un appello a chi di competenza, affinché piuttosto che continuare a rendersi partecipe di un'indifferenza oggettivamente imbarazzante, adotti finalmente una seria strategia di confronto con tutte le realtà sammarinesi che si occupano di Disabilità, pubbliche e private, privilegiando uno spirito costruttivo e non aleatorio, al fine di conseguire al più presto risultati concreti a tutti i livelli.
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