3 dicembre: giornata internazionale della persona con disabilità

3 dicembre: giornata internazionale della persona con disabilità.
“Rompi le barriere, apri le porte” l'appello dell'ONU risuona in tutto il mondo, mentre il segretario generale Ban Ki Moon esorta a “fare di più, per uno sviluppo inclusivo ed equo per tutti”. Giornata della persona con disabilità: le Nazioni Uniti la celebrano dal 1981. 3 dicembre: è anche giornata europea per i disabili, voluta 20 anni fa dall'Unione. Nel mondo sono un miliardo le persone con disabilità, il 15% della popolazione. L'82% vive in paesi in via di sviluppo, dove manca del tutto l'accesso a servizi sanitari o riabilitativi, dove la condizione di svantaggio e, insieme, causa ed effetto di povertà. L'80% dei disabili nel mondo non ha un lavoro. In Europa, il 60% dei bambini disabili in età scolare frequenta scuole speciali. Parlarne, per maturare nuove sensibilità, per diffondere i principi e le pratiche della partecipazione, dell'inclusione e, lungo 30 anni, una serie di trattati e convenzioni che mettono al centro i diritti. Dal programma mondiale d'azione dell'82, al programma mondiale sulle pari opportunità del '93, fino al 2006: quando la Convenzione ONU sui diritti dei disabili indica agli Stati la via da seguire. La Norvegia e Palau gli ultimi a ratificarla, portando a 132 gli Stati firmatari. Nel 2009 lo ha fatto l'Italia, San Marino tra i primi, nel 2008.



Figlia della convenzione ONU è la pubblicazione “Approccio bioetico alle persone con disabilità” che, a sua volta ispirerà la legge quadro in dirittura d'arrivo a San Marino. Presentata ieri alla Sanità, insieme al convegno del 13 dicembre “Uniti senza barriere”.

Persona, dignità, diritti. Tre parole per rivoluzionare lo sguardo sulla disabilità. E' l'approccio bioetico: supera ogni impostazione precedente, quelle basate prevalentemente sui modelli assistenziali o medico-riabilitativi, e guarda alla persona disabile come soggetto portatore di diritti. Non più relegata, la disabilità viene discussa con una nuova prospettiva, portata su un piano politico, restituendo cittadinanza ai disabili sulla base di un criterio universale che trova fondamento proprio sulla dignità della persona, sui diritti umani. Proprio a San Marino il nuovo approccio, che recepisce i principi ispiratori della Convenzione ONU del 2006, anche laddove prevede il “fare rete”, coinvolgendo gli stessi disabili e le associazioni che li rappresentano, dando concretezza allo slogan del Movimento Mondiale delle persone con disabilità “Niente su di noi senza di noi”. Il Comitato di Bioetica Sammarinese ha lavora al documento dal suo insediamento, - nel 2011 - quando decise di riflettere sulla disabilità, un tema fino a quel momento pressoché assente dal dibattito dei Comitati Bioetici nel mondo. Dignità in tutti i momenti della vita e ambiti di azione: dalla diagnosi prenatale al “fine vita”; nei trattamenti e nell'accesso ai servizi sanitari e riabilitativi; nell'accesso al lavoro; nel rispetto della vita privata e della sessualità; nella qualità della vita.

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