I valori della festa del 3 settembre, attuali più che mai, nella parole del vescovo di San Marino Montefeltro. Un’eredità, in questo momento particolarmente difficile per la comunità sammarinese, che potrà essere utile per vincere la sfida della crisi. Una sfida anche antropologica, ha sottolineato Monsignor Negri che ha caldeggiato la riscoperta di valori come la modestia e la sobrietà, in contrasto con l’avidità. “Ma c’è una fascia della nostra popolazione – ha detto – che antepone il proprio benessere al bene comune. Una tendenza che deve essere rapidamente archiviata. E’ gente – ha poi aggiunto citando Thomas Elliot – a cui è rimasto solo il denaro, il potere e la lussuria”. E dopo aver concluso la Santa Messa, Monsignor Negri - nella sua duplice e “non facile” veste di Vescovo di San Marino e di cittadino italiano – ha rivelato ai fedeli di essersi fatto tramite presso il governo italiano, per auspicare la ripresa di un proficuo dialogo bilaterale con le autorità sammarinesi. Nella speranza – ha concluso – che le sue parole non siano una “vox clamantis in deserto”, una voce che grida nel deserto.
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