4 dicembre 1980: si sciolgono i Led Zeppelin
Poche righe che scrivono la parola fine alla parabola musicale dei Led Zeppelin, una pietra miliare della storia del rock e una band tra le più innovative in assoluto, capace di far convivere generi distanti come heavy, blues e folk.
Dopo la tragica morte del batterista John Bonham (ucciso dal vizio dell'alcool), per Jimmy Page (chitarrista), Robert Plant (voce e armonica) e John Paul Jones (bassista e tastierista) si chiude un libro e non ci sono più gli stimoli per andare avanti. Un annuncio choc per milioni di fan, una grave perdita per gli amanti in genere della musica rock, che arriva a un anno esatto dall'ultimo album In Through The Out Door.
Restano negli annali della musica dodici anni di carriera, con otto album (il nono, "Coda", verrà pubblicato dopo lo scioglimento) premiati da 10 dischi d'oro, 90 di platino e quattro "diamante" (unico gruppo assieme a Beatles e Garth Brooks).
Nella memoria collettiva restano le sonorità graffianti di brani immortali quali Black Dog e Whole Lotta Love, accanto a melodie struggenti come la mitica Stairway To Heaven. Aspetto meno memorabile dei Led Zeppelin sono i loro eccessi, su tutti la mania distruttiva sfogata soprattutto nei malcapitati alberghi che li ospitavano.
Dopo la separazione seguiranno sporadiche apparizioni, ad esempio nel 1985 in occasione del Live Aid, mentre nel 2007 ci sarà una storica reunion all'Arena di Londra, entrata nel Guinness dei primati per la maggior richiesta di biglietti per una singola esibizione dal vivo (oltre 20 milioni in 48 ore!).