Un appuntamento e una speranza per tantissimi appassionati di calcio, la mitica schedina del Totocalcio debutta in tutti i bar italiani il 5 maggio 1946, al costo di 30 lire.
Il gioco fu inventato da tre giornalisti sportivi, Massimo Della Pergola, Fabio Jegher e Geo Molo, in un'Italia ancora intenta a riprendersi dalle ferite della seconda guerra mondiale.
Basandosi su concorsi analoghi esistenti in Svezia il trio fondò la SISAL, Sport Italia Società a Responsabilità Limitata. Inizialmente si poteva giocare su 12 incontri più 2 di riserva. Erano già stati inventati i segni "1" per la vittoria in casa, "2" per quella in trasferta e "X" per il pareggio.
La schedina si chiamava concorso SISAL-CONI, il nome Totocalcio sarebbe nato nel 1948 con il passaggio ai monopoli di stato.
A partie dal concorso numero 20 si aggiunse una tredicesima partita alle dodici previste, da cui nacque l'espressione "Fare 13 al totocalcio".
La prima vincita arrivò a due mesi dal lancio della prima schedina, con un "12" di 463.846 lire, corrispondenti a 4 anni di paga per un operaio dell'epoca.
Il montepremi più alto registrato fu di oltre 34 miliardi di lire (per la precisione 34.470.967.370) il 5 dicembre 1993, ma venne diviso fra 472 giocatori che vinsero 12 milioni di lire circa l'uno.
Le vincite più alte invece ci furono il 7 novembre 1993, furono realizzati tre tredici che pagavano ciascuno circa 5 miliardi del vecchio conio. Ogni giocatore incassò 5.549.756.245 lire.
Il gioco fu inventato da tre giornalisti sportivi, Massimo Della Pergola, Fabio Jegher e Geo Molo, in un'Italia ancora intenta a riprendersi dalle ferite della seconda guerra mondiale.
Basandosi su concorsi analoghi esistenti in Svezia il trio fondò la SISAL, Sport Italia Società a Responsabilità Limitata. Inizialmente si poteva giocare su 12 incontri più 2 di riserva. Erano già stati inventati i segni "1" per la vittoria in casa, "2" per quella in trasferta e "X" per il pareggio.
La schedina si chiamava concorso SISAL-CONI, il nome Totocalcio sarebbe nato nel 1948 con il passaggio ai monopoli di stato.
A partie dal concorso numero 20 si aggiunse una tredicesima partita alle dodici previste, da cui nacque l'espressione "Fare 13 al totocalcio".
La prima vincita arrivò a due mesi dal lancio della prima schedina, con un "12" di 463.846 lire, corrispondenti a 4 anni di paga per un operaio dell'epoca.
Il montepremi più alto registrato fu di oltre 34 miliardi di lire (per la precisione 34.470.967.370) il 5 dicembre 1993, ma venne diviso fra 472 giocatori che vinsero 12 milioni di lire circa l'uno.
Le vincite più alte invece ci furono il 7 novembre 1993, furono realizzati tre tredici che pagavano ciascuno circa 5 miliardi del vecchio conio. Ogni giocatore incassò 5.549.756.245 lire.
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