A 60 anni esatti dalla sua morte ricordiamo Giuliano Gozi, una delle figure più controverse della storia recente della Repubblica di San Marino. Una personalità politica di spicco in un periodo delicato, quello del fascismo sammarinese. Pagine buie sulla falsariga di Mussolini - il provvedimento a tutela della razza ariana - ma anche un’umanità e un coraggio di fondo che lo vide protagonista dell’impegno nell’ospitare sfollati riminesi e perseguitati ebrei. La famiglia ricorda l'eredità che lo storico politico sammarinese nei lunghi anni alla segreteria agli Esteri: la Ferrovia Elettrica San Marino-Rimini, la Convenzione Italia - San Marino del 1939, ancora vigente. E poi aprì consolati per i propri concittadini emigrati all’estero, impose ai progettisti l’utilizzo della pietra locale e il rispetto della tradizione contribuendo all'aspetto del Centro, poi premiato con l’inserimento dello Stato nel Patrimonio dell’UNESCO, dimostrò per San Marino un amore profondo che gli fece declinare gli inviti a Roma di Benito Mussolini. “ Un Uomo e uno Statista – ricorda la famiglia- che merita un posto d’onore nel Giardino dei Giusti ma anche dei Grandi che hanno fatto la storia sammarinese, perché come affermò Luigi Pasquini “il buon seme di galantuomini come lui» non vada disperso, ma vada «a vantaggio di governanti e governati».
sb
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