8 marzo: per i diritti della donna, contro la violenza

945 donne al collocamento su 1493 disoccupati: 63,3%, in costante aumento. senza lavoro, senza autonomia, con il restringimento delle libertà individuali. Donna ancora in stato dipendenza, lontana dall'esercizio della parità, dell'autonomia. Sullo sfondo, la mancanza di indirizzi politici ed economici per portare a San Marino attività produttive appetibili. Dalla Csdl l'allarme, che si acuisce alla luce dei nuovi tagli allo stato sociale - scuola e sanità - che ancora una volta colpiscono la donna, impegnata nella cura dei figli o degli anziani, insieme alla richiesta alle istituzioni di uno sforzo straordinario per tenere unito il tessuto sociale. Contro la violenza sulla donna, poi, appello ripreso anche dal PSD, come tema chiave della campagna verso le elezioni europee. Ricorda quanto fatto dalla Repubblica e insiste sull'urgenza di sottoscrivere la Convenzione di Istanbul contro la violenza di genere e domestica, citando anche l'approdo in Consiglio della proposta di legge contro il fenomeno delle dimissioni in bianco, false dimissioni volontarie che vengono fatte sottoscrivere alla lavoratrice all'assunzione. Diritti della donna in politica: a parlare della rappresentanza di genere è il deputato PD Tiziano Arlotti, citando il disegno di legge per il riequilibrio di genere in vista delle elezioni europee. Una legislatura, quella appena aperta in Italia, con il maggior numero di donne e con l'età più bassa, segno di un cambiamento in atto in una Italia ancora segnata dal ritardo nella valorizzazione del ruolo della donna, dalla politica alla società alla cultura.

Annamaria Sirotti

Comunicato stampa CsdL
Gli 8 marzo degli ultimi anni sono stati tutti caratterizzati da indicatori che denotano una situazione sempre peggiore per il paese e per le donne in particolare, soprattutto per quanto riguarda la disoccupazione. E continua implacabilmente la tendenza al peggioramento.
Al 31 gennaio 2014, sono 945 le donne iscritte alle liste al lavoro, su un totale di 1493 disoccupati in cerca di occupazione. Le donne disoccupate sono il 63,3% del totale. Nel 2012 le donne senza lavoro erano 731, quindi in due anni sono aumentate di oltre duecento.
La mancanza di lavoro e la precarietà, in particolare di reddito, determina un restringimento delle libertà individuali, con il rischio di porre la donna ancora una volta in uno stato di dipendenza, allontanandola pericolosamente dal diritto di esercitare concretamente la parità. Il lavoro, stabile, regolare e tutelato, è lo strumento fondamentale per raggiungere l'autonomia e l'autodeterminazione.
È evidente che il sistema produttivo privato è assai poco propenso ad assumere personale femminile, per il persistere di una serie di pregiudizi e di diffidenze verso le donne. Ma anche perché è del tutto mancata, a livello politico, una qualche forma di programmazione e di indirizzo economico, che abbia consentito di portare a San Marino attività produttive appetibili per le lavoratrici.
Da parte nostra, oltre a rinnovare la richiesta di politiche di sviluppo, respingiamo scelte come i tagli lineari allo stato sociale, avviata dal Governo con i tagli alla scuola e al sociosanitario, così come la richiesta di pagamento di una ulteriore quota significativa delle rette ai familiari degli anziani ospiti delle case di riposo.
Queste scelte, oltre che indebolire lo stato sociale e le condizioni economiche delle famiglie, nel complesso non potranno che colpire maggiormente le donne, che si troverebbero a dover colmare le lacune dei servizi pubblici e del welfare attraverso l'aumento del lavoro domestico e di cura delle persone.
Le istituzioni devono invece fare uno sforzo straordinario per tenere unito il tessuto sociale, a partire dal consolidamento del sistema di stato sociale, per non peggiorare ulteriormente la vita delle persone, già colpite duramente dagli effetti della crisi.
Ricordiamo che anche quest’anno l’8 marzo, giornata internazionale della donna, a livello europeo e internazionale è dedicato al tema della violenza sulle donne. La CES, il Parlamento europeo e l'Agenzia dei diritti fondamentali dell'Unione Europea sono impegnati nella campagna "Prevenire la violenza sulle donne - Una sfida per tutti".

Comunicato stampa Psd
La Giornata Internazionale della Donna è un’occasione per rinnovare l’impegno in favore della parità dei diritti, per dar voce a tutte le donne che in ogni parte del mondo lottano contro le discriminazioni e le violenze.
Il Partito Socialista Europeo ritiene come peggior problema della società la violenza contro le donne, tanto da indicarlo come tema chiave della imminente campagna per le elezioni europee. Il PSD, in sintonia con tutti i partiti socialisti e democratici europei, si è sempre impegnato su questo tema.
Grazie all’impegno del PDS, San Marino nel 2008 si è dotato di una buona legge. Per completare questo percorso è quanto mai importante e significativo che la nostra Repubblica sottoscriva la Convenzione di Istanbul, contro la violenza di genere e domestica, una firma richiesta da più parti della società civile sammarinese e attesa da tempo.
Nel prossimo Consiglio Grande e Generale sarà portata in prima lettura un’altra significativa proposta di legge promossa dal PSD, contro il fenomeno delle dimissioni in bianco, ossia le false dimissioni volontarie che vengono fatte sottoscrivere dal datore di lavoro al momento dell’assunzione della lavoratrice, quale condizione imprescindibile. L’approvazione di questa legge segnerà un altro passo verso una società più giusta.

Comunicato stampa Tiziano Arlotti, Deputato PD Rimini
"L'8 marzo quest'anno cade in concomitanza di importanti provvedimenti su cui il Parlamento potrà imprimere una svolta sul tema della rappresentanza di genere. La prima commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato un disegno di legge che per le prossime elezioni europee introduce il riequilibrio di genere. Un avvenimento importante che non potrà non trovare seguito anche negli altri provvedimenti attualmente in discussione in Parlamento, a partire dalla riforma delle legge elettorale, e in quelli che dovranno essere varati dal Governo, come il Jobs Act.
Credo che la parità di genere sia una questione che andrà definitivamente risolta nei prossimi giorni. La XVII legislatura si contraddistingue per essere quella con l’età più bassa ed il maggior numero di donne elette in Parlamento, segno di un cambiamento in atto nel Paese a cui il PD ha dato un forte contributo con le primarie; la composizione dell’ultimo Governo ha stabilito nuovi e significativi traguardi per la politica italiana, con la più alta partecipazione femminile dal 1948 ad oggi. Occorre perciò continuare ad andare nella direzione della parità di genere e del rinnovamento, coerentemente con le scelte compiute da Matteo Renzi nella composizione del suo governo.
La celebrazione dell'8 marzo, Giornata internazionale della donna, nasce dalla commemorazione di una tragedia sul lavoro, da diritti calpestati e negati. L’Italia sconta ancora un vistoso ritardo nel riconoscimento e nella valorizzazione del ruolo delle donne nelle istituzioni, l’economia, la società, la cultura e tutti gli ambiti del vivere. Nel Jobs act, perciò, non si potrà prescindere dai diritti e dalle pari opportunità, e dalla necessità di dare una risposta in particolare a donne e giovani.
Vanno in questa direzione anche alcune delle proposte di legge e interrogazioni da me sottoscritte, come quella a sostegno dell'imprenditoria femminile o a difesa del trattamento pensionistico dei lavoratori e lavoratrici che hanno usufruito dei permessi previsti dalla legge 104 per l’assistenza ai parenti disabili, nonché i disegni di legge e atti di indirizzo riconducibili a diversi ambiti socio-economici, come quelli a tutela dei diritti della partoriente, a favore delle gestanti, per l'indennizzo delle vittime di reati di violenza sessuale e per la diffusione delle banche del tempo. L'obiettivo è porre rimedio ai tanti vincoli, ostacoli, e discriminazioni ancora presenti nel nostro ordinamento, per un 8 marzo che duri 365 giorni all'anno".

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