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A Modena la chirurgia della mano salva gli arti a due bimbi, una è sammarinese

Due gli interventi, oltre alla bambina, salvata anche la mano di bambino di 10 anni trentino che si è ferito con un seghetto da intaglio

E' già tornata a casa la bimba sammarinese di 11 anni che lo scorso 28 aprile è stata trasferita dal Titano al reparto di Chirurgia della Mano e Microchirurgia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretto dal dottor Roberto Adani. Ne ha dato notizia lo stesso Policlinico modenese. La piccola si era accidentalmente procurata una gravissima lesione da vetro con sub-amputazione al polso destro. Inizialmente portata in sala operatoria nel nosocomio sammarinese, ma vista la complessità delle lesioni i sanitari avevano deciso per il trasferimento nella notte al Policlinico di Modena. All’arrivo verso le ore 2.30 del mattino successivo, allertato il personale medico ed infermieristico, la piccola paziente è stata subito sottoposta ad intervento chirurgico. Le sono state eseguite le suture dell'arterie lesionate, dei tendini flessori delle dita e del polso e del nervo mediano.

L'intervento è durato 6 ore e mezza, da parte dell'equipe formata dal dott. Giovanni Kantunakis, dalla Dr.ssa Laura Benedetti, dagli anestesisti del 2 Servizio di Anestesia dottor Raimondo Feminò, dr.ssa Sandra Centonze e dott. Francesco Mosca, coadiuvati dal personale infermieristico. La piccola è ora a casa e l'attende un importante percorso di fisioterapia.

Ma c'è stato un doppio intervento per lesioni alle mani su due bambini, eseguiti al Policlinico di Modena, particolarmente delicati. Il primo ha riguardato un bambino di 10 anni che il 25 aprile in Trentino-Alto Adige si è ferito con un seghetto da intaglio, provocandosi la lesione completa di tutti i tendini flessori della mano, dei nervi mediano e ulnare e di entrambe le arterie, radiale e ulnare. L'intervento, durato sette ore, ha richiesto la sutura di tutti i tendini flessori, la riparazione microchirurgica dei nervi e delle arterie lesionate.

"Oggi curiamo traumi che 20-30 anni fa erano senza speranza. Questo ci ha reso attrattivi verso pazienti da tutta Italia - ha commentato Roberto Adani - Gli ottimi risultati sono il frutto dell’alchimia tra noi chirurghi, i fisioterapisti e il paziente che deve avere una grande forza di volontà durante la riabilitazione: una squadra multidisciplinare al servizio di tutti”. Sentiamolo 


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