Aboliti, in Italia, i costi di ricarica per i telefonini
Tim, Vodafone e “3” Italia per ora non alzano i prezzi. Dito puntato invece su Wind che ha annunciato di voler mantenere i costi aggiuntivi per le carte prepagate sotto i 50 euro, a meno che non si passi ai nuovi piani tariffari predisposti per l’occasione. Immediata la richiesta di chiarimenti a Wind da parte dell’autorità sulla trasparenza delle tariffe, ma anche a Vodafone per ciò che riguarda il contributo sul trasferimento del credito residuo: l’operatore inglese chiede, infatti, un rimborso di 8 euro per restituire il residuo al cliente che per esempio voglia disattivare la SIM. La società telefonica sostiene che tale importo sia inferiore ai costi vivi sostenuti e coerente con il decreto Bersani.
Ciò che accade in Italia è ininfluente sul fronte sammarinese, almeno per chi si serve di TMS, unico gestore in territorio. Confermata dalla Telefonia Mobile Sammarinese l’impostazione in vigore dal 1999: quella cioè di non far pagare ricariche, continuando ad avvalersi della collaudata formula del contratto, “più corretta nei confronti dei consumatori” – spiega l’amministratore delegato, Giuseppe Della Balda. “La nostra forza – aggiunge – sono le tariffe più basse possibili per il mercato sammarinese: sotto i 5 euro non viene emessa nemmeno fattura e la nostra politica di riferimento resta comunque quella che chi più consuma, meno spende”.