L'Accademia della Cucina Italiana loda la pasta fresca tra Romagna e Marche
In Romagna, nelle Marche “pesaresi” e a San Marino i cappelletti, probabilmente, sono comparsi dal 1750 o giu' di li e fino a pochi decenni fa si mangiavano solo a Natale. Ma, dice lo storico della gastronomia Pero Meldini vanno gustati rigorosamente in brodo: mai al ragù o alla panna.
L'accademia italiana della cucina ha scelto Cesenatico per parlare delle paste fresche, tra Romagna e Marche. E tra Romagna e Marche c'è San Marino che, storicamente, è stato punto di incontro e di transito tra i due territori che dall'adriatico si proiettano nell'entroterra, come ha ricordato Leo Marino Morganti della delegazione sammarinese affiliata all'Accademia della Cucina Italiana.
In platea, tra i patrocinatori dell'evento, il Segretario di Stato alla Cultura Giuseppe Morganti e il Capitano di Castello di San Marino Città Maria Teresa Beccari.
Si parla di pasta fresca e le gustose descrizioni degli esperti solleticano, inevitabilmente, il palato. Meldini e Morganti d'accordo sulla tipologia di pasta prefererita: cappelletti in brodo o tagliatelle al ragù.
Luca Salvatori