L’udienza con i 149 creditori della Punto Shop si è tenuta lo scorso 30 aprile: in quell’occasione la società Omega ha presentato la sua proposta di concordato per rilevare la Punto Shop, società entrata in crisi ma che ha potuto salvare metà dei dipendenti, grazie anche alla moratoria concessa. Il giudice Felici si è preso il suo tempo per emettere la sentenza e contare con estrema precisione i voti favorevoli e contrari alla proposta di concordato. Alla fine i sì sono risultati 70, ma ne bastavano 63 per convalidare la proposta. Il giudice nella sua corposa sentenza di ben 225 pagine ha così omologato il concordato. Come valore, si può dire che il 90% dei creditori ha accettato: d’altra parte, la società Omega era l’unica che si era fatta avanti per tentare di ripianare i debiti e pagare così i creditori. Quelli privilegiati, che devono ricevere il 100% del loro credito, tra cui lo Stato e le aziende statali, devono ricevere 3 milioni e 264mila euro. I creditori chirografi sono molti di più e vantano crediti per 32 milioni e 440mila euro. Resta ancora in piedi la procedura penale, aperta da uno dei creditori, che ritiene sia stata presentata falsa documentazione e che la moratoria non doveva proprio essere concessa.
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