Addio ad Antonio Prenna: "la sete di sapere", il tratto dominante della sua personalità eclettica
Il collega di Rtv è scomparso il 7 giugno scorso all'età di 66 anni. Celebrati oggi i funerali a Filottrano
L'addio ad Antonio Prenna in una Filottrano soleggiata e silenziosa. Il campanile, gli scorci del centro storico che tante volte ha fotografato regalandoci frammenti di quotidianità. La Chiesa è piena: ci sono i familiari, i colleghi di Rtv sgomenti per la perdita, gli amici di sempre: tutti qui conoscevano quell'uomo, originario di Villa Potenza, imponente e garbato, che dal '93 si divideva tra il Titano e la sua terra. Se l'è portato via un malore improvviso a 66 anni, da poco era andato in pensione. Lascia la moglie Beatrice, la figlia Giulia a cui era legatissimo, e il fratello Marco.
Giornalista, regista, documentarista, autore di programmi tv, libri, numerose pubblicazioni come l'ultima "Piante carnivore in salotto", di prosa poetica, di cui andava particolarmente fiero. Ha dedicato anni di appassionato lavoro alla Repubblica di San Marino e alla sua storia, lasciando una impronta indelebile nella nostra emittente. Un grande che ha lavorato con i grandi, personalità eclettica, emergeva per la levatura culturale, scavava nel cuore delle cose, fonte inesauribile di idee e progetti. Intendeva pubblicare entro l'anno un nuovo libro tratto da una serie di interventi di Tonino Guerra trasmessi in una produzione di Rtv del '93. Martedì scorso l'ultimo impegno professionale come membro del Comitato per il Premio Annibal Caro di Civitanova Marche dove ha celebrato la menzione speciale assegnata all'amico editore Giuseppe Morganti.
Il richiamo della cultura era irresistibile per lui. Gli piacevano i ritmi lenti degli studiosi ma anche godersi la vita, sapeva prenderla con leggerezza senza mai essere banale. Gli piaceva la battuta che sapeva fare e accogliere, ogni volta, con una risata piena.
Ti immaginiamo immerso nelle tue letture adesso, Antonio, con gli occhiali sul naso e il sigaro in mano, concentrato nell'indagare la realtà e le sue dinamiche, prendere spunto e dare un significato intimo alle cose. Profondo com'eri tu.
Nel video il ricordo di Don Roberto, suo insegnante al liceo classico ad Osimo.
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