AERADRIA: senza acquirenti il curatore minaccia la chiusura dell'aeroporto
Il Curatore fallimentare di Aeradria, Renato Santini, lancia un grido d'allarme, e al tempo stesso una sorta di minaccia, dalle colonne del quotidiano “Il Resto del Carlino”. In una intervista Santini annuncia che, in assenza di un acquirente per la società di gestione, a novembre potrebbe chiudere l'aeroporto. Il bando per l'assegnazione della concessione, come noto, è scaduto il 14 luglio scorso e presto l'Enac dovrà sciogliere la riserva e assegnare lo scalo di Miramare ad uno dei quattro candidati che hanno presentato regolare offerta. Quattro buste, con altrettanti progetti sul Federico Fellini, per un rilancio dell'aeroporto internazionale Rimini-San Marino ma anche per programmi collaterali. E' il caso della Novaport Italia, società satellite della Corporation Aeon del magnate russo Roman Trotsenko, che ha annunciato l'intenzione di investire sul Fellini quasi 41 milioni di euro, pensando all'infrastruttura ma anche alla viabilità di collegamento. Negli obiettivi accarezzati dagli investitori russi, c'è la ristrutturazione del terminal passeggeri e il suo ampliamento, di circa 10 mila metri quadri; e poi il potenziamento delle aree riservate alla sosta degli aerei, per circa 12 mila metri quadrati; e ancora l'allargamento della pista, l'incremento dei parcheggi, nuovi servizi a terra, la creazione di boutique e negozi con prodotti locali e articoli del made in Italy. Un progetto ambizioso che si propone di triplicare i passeggeri nei prossimi cinque anni, alla cui guida c'è Andrea Del Vecchio, manager 50enne nato a Cesena e residente a Rimini da 14 anni, sposato con due figli. Da 6 anni Del Vecchio è l’uomo di fiducia di diverse multinazionali dell’Est Europa. Il gruppo Novaport fattura quasi 450 milioni di dollari e occupa 6 mila dipendenti. Controlla sette aeroporti tra Europa ed ex Unione Sovietica e conta partecipazioni societarie in altri 10 scali. Tra le offerte pervenute all'Enac, c'è anche quella dell'americana Aviacom, che punterebbe allo scalo di Forlì, unica candidata,oltre a quello di Rimini. Un progetto italo-americano, in cui sono impegnati il gruppo Sovereign, colosso statunitense dei carburanti, insieme alla società di logistica foggiana Lotras e un impiantista aeroportuale anconetano. Il loro programma prevede l'utilizzo di Forlì per l'attività cargo, nella speranza di riportare in quello scalo le compagnie di bandiera, mentre per Rimini l'idea è quella dei voli low cost. In favore del progetto Novaport si è schierata la Uil riminese, che la ritiene “più credibile” e chiede al Tribunale di prolungare il mandato del curatore di altri sei mesi, per consentire alla nuova proprietà di entrare a pieno titolo nella gestione e di sottoscrivere i contratti con le compagnie aeree per la prossima stagione estiva senza rischiare di perdere voli.
Sergio Barducci
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