L'indagine sull'aeroporto di Rimini è chiusa e i reati contestati dalla Procura della Repubblica per gli amministratori pubblici e vertici societari, dal 2005 al 2013, sono pesanti. Si contesta innanzitutto l'associazione per delinquere finalizzata a falsare i bilanci di Aeradria, la società che ha gestito lo scalo "Federico Fellini" di Miramare fino al tracollo nel novembre di due anni fa, oltre a altri reati fallimentari, fino all'abuso d'ufficio e alla truffa aggravata per ottenere erogazioni pubbliche. Il procuratore capo, Paolo Giovagnoli, e i sostituti Paolo Gengarelli e Luca Bertuzzi, hanno firmato gli avvisi di conclusione indagine che in questi giorni sono stati notificati ai 34 indagati. L'inchiesta del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Rimini ha posto al centro dell'intero sistema nove persone, tra ex sindaci e amministratori. Sono indagati per associazione per delinquere, ma anche per la bancarotta di Aeradria, oltre alla truffa e all'abuso d'ufficio, Nando Fabbri e Stefano Vitali, ex presidenti della Provincia di Rimini, Alberto Ravaioli e Andrea Gnassi, rispettivamente ex sindaco e attuale primo cittadino di Rimini, Manlio Maggioli, presidente della Camera di commercio dal 1995 socio di riferimento di Aeradria, Lorenzo Cagnoni, presidente del cda di Rimini Fiera e società del Palazzo dei congressi entrambi soci di Aeradria, Massimo Masini, presidente cda Aeradria, Massimo Vannucci, vice presidente, Alessandro Giorgetti, presidente di Air, società controllata da Aeradria.
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