Avrebbero aspettato l'arrivo dei cronisti per uccidere di nuovo. Dalle informazioni disponibili sul duplice attentato esplosivo compiuto questa mattina dall'Isis nel centro di Kabul emerge una dinamica studiata per colpire in due fasi diverse. La prima deflagrazione è avvenuta dietro all'ambasciata statunitense e al quartier generale della Nato. E' lì che sono accorsi giornalisti, cameraman e fotografi per seguire i fatti.
A quel punto, la seconda esplosione che ne ha uccisi nove e ne ha feriti altri cinque. Con loro, sono morti anche molti soccorritori. I terroristi hanno rivendicato l'azione scrivendo di aver causato tra i 90 e i 100 morti totali. Al momento, il bilancio delle autorità parla di 29 decessi e 49 persone ferite. Tutti e nove i cronisti deceduti avevano meno di 30 anni, secondo Reporter senza frontiere. Lavoravano per diverse testate e agenzie, tra le quali France Presse e Reuters. Un regista italiano sul posto ha raccontato il caos e la paura di queste ore a Kabul dove chi se lo può permettere si sposta in elicottero anche per distanze brevi.
“I civili ed i giornalisti che rischiano la loro vita non devono essere degli obiettivi", ha dichiarato la portavoce della Commissione europea. Per la Federazione nazionale della stampa italiana si tratta di una delle più gravi stragi di giornalisti mai realizzate. Ai cronisti afghani il 2 maggio a Roma sarà dedicata una manifestazione per la libertà di informazione.
Mauro Torresi
A quel punto, la seconda esplosione che ne ha uccisi nove e ne ha feriti altri cinque. Con loro, sono morti anche molti soccorritori. I terroristi hanno rivendicato l'azione scrivendo di aver causato tra i 90 e i 100 morti totali. Al momento, il bilancio delle autorità parla di 29 decessi e 49 persone ferite. Tutti e nove i cronisti deceduti avevano meno di 30 anni, secondo Reporter senza frontiere. Lavoravano per diverse testate e agenzie, tra le quali France Presse e Reuters. Un regista italiano sul posto ha raccontato il caos e la paura di queste ore a Kabul dove chi se lo può permettere si sposta in elicottero anche per distanze brevi.
“I civili ed i giornalisti che rischiano la loro vita non devono essere degli obiettivi", ha dichiarato la portavoce della Commissione europea. Per la Federazione nazionale della stampa italiana si tratta di una delle più gravi stragi di giornalisti mai realizzate. Ai cronisti afghani il 2 maggio a Roma sarà dedicata una manifestazione per la libertà di informazione.
Mauro Torresi
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