AIDS. Fatti molti passi avanti, ma molto resta da fare
Se guardiamo alla situazione di 10 anni fa i passi avanti sono evidenti, ma il numero complessivo di morti – nel Mondo - resta spaventoso e dei progressi compiuti dalla medicina stanno beneficiando soprattutto i Paesi dell’Occidente. Secondo le cifre comunicate dall’OMS, nel 2011 si sono infettate 2,5 milioni di persone: 700mila in meno rispetto al 2001. 1 milione e 700mila i morti; 6 anni fa il numero era maggiore di 600mila unità. Diminuiscono notevolmente anche i nuovi contagi nei bambini: in appena 2 anni la percentuale è scesa del 24%. La maggior parte di queste vittime innocenti, però, viene dall’Africa sub-sahariana dove la diffusione dei farmaci anti-retrovirali è ancora vergognosamente bassa. L’obiettivo dell’OMS è avere – entro il 2015 - 15 milioni di pazienti, nei Paesi in via di sviluppo, trattati con gli ultimi ritrovati della medicina. Al momento sono 8 milioni; nel 2003 una cifra irrisoria: 400mila. Il virus HIV, complice anche un allentamento progressivo dell’attenzione sul problema, continua a colpire i Paesi europei. In Italia quest’anno si registrano 4mila nuove infezioni, in aumento tra le persone eterosessuali: trend che continua da anni. Il costo medio per la sanità pubblica è di 11mila euro l’anno a paziente. Sul Titano, ad oggi, sono 96 i malati di Hiv diagnosticati dall’inizio dell’epidemia. In percentuale è uno dei Paesi a più alta incidenza dell’infezione nella Comunità Europea.
Gianmarco Morosini
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