40 anni fa il rapimento di Aldo Moro e l'uccisione dei suoi cinque uomini di scorta. Una vicenda che ha segnato dolorosamente la storia della Repubblica Italiana e che da San Marino venne vissuta con grande apprensione e vicinanza. Moro era stato un uomo chiave nei rapporti italo-sammarinesi, come racconta l'allora Segretario di Stato agli Esteri Giancarlo Ghironzi.
55 giorni - quelli tra l'uccisione dei cinque uomini di scorta in Via Fani, il rapimento e l'omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse – che anche a San Marino si vissero con angoscia, turbamento e smarrimento. Sentimenti che attraversarono tutto il popolo sammarinese, le istituzioni, il Partito Democratico Cristiano legato alla Dc italiana da rapporti politici ma anche, e soprattutto umani, dei rispettivi leader. L'allora Segretario agli Esteri Giancarlo Ghironzi portò la solidarietà sammarinese al Presidente del Consiglio Andreotti e al Segretario della Democrazia Cristiana, il ravennate Zaccagnini, il 18 aprile del 1978, in concomitanza con il falso comunicato attribuito alle Br che indicava il Lago della Duchessa come il luogo in cui si trovava il cadavere dello statista.
Moro, riferisce Ghironzi, aveva un rapporto speciale con l'ex Segretario agli Esteri Gian Luigi Berti ed altri esponenti della Dc sammarinese, ma il suo nome resterà nella storia di San Marino anche per la firma che appose alla Farnesina, il 10 settembre 1971, con l'allora Segretario agli Esteri Federico Bigi, sull'Accordo Aggiuntivo della Convenzione Italo-Sammarinese del 1939 che abolì, a scanso di equivoci, l'espressione di “amicizia protettrice” dell'Italia nei confronti di San Marino.
luca salvatori
55 giorni - quelli tra l'uccisione dei cinque uomini di scorta in Via Fani, il rapimento e l'omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse – che anche a San Marino si vissero con angoscia, turbamento e smarrimento. Sentimenti che attraversarono tutto il popolo sammarinese, le istituzioni, il Partito Democratico Cristiano legato alla Dc italiana da rapporti politici ma anche, e soprattutto umani, dei rispettivi leader. L'allora Segretario agli Esteri Giancarlo Ghironzi portò la solidarietà sammarinese al Presidente del Consiglio Andreotti e al Segretario della Democrazia Cristiana, il ravennate Zaccagnini, il 18 aprile del 1978, in concomitanza con il falso comunicato attribuito alle Br che indicava il Lago della Duchessa come il luogo in cui si trovava il cadavere dello statista.
Moro, riferisce Ghironzi, aveva un rapporto speciale con l'ex Segretario agli Esteri Gian Luigi Berti ed altri esponenti della Dc sammarinese, ma il suo nome resterà nella storia di San Marino anche per la firma che appose alla Farnesina, il 10 settembre 1971, con l'allora Segretario agli Esteri Federico Bigi, sull'Accordo Aggiuntivo della Convenzione Italo-Sammarinese del 1939 che abolì, a scanso di equivoci, l'espressione di “amicizia protettrice” dell'Italia nei confronti di San Marino.
luca salvatori
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