Cominciamo dall’insalata di stagione: scarola e riccia a 4 euro e 50. 5 e 50 le melanzane, 5 euro le zucchine, 4 e 80 i fagiolini. Salgono i prezzi di broccolletti e cardi. E a proposito di verdure di stagione è stabile il prezzo della verza, in aumento quello del cavolfiore. I medici ci invitano a combattere i malanni invernali consumando molta frutta e verdura, ma a questi prezzi un piatto di insalata costa quanto una bistecca. Sono cifre che spaventano i consumatori e fanno arrabbiare gli esercenti, che parlano di aumenti annunciati, ma ingiustificati. Aumenti ancor più ingiustificati se si pensa che, nel mese di gennaio, i prezzi alla produzione agricola sono diminuiti di quasi il 10% rispetto a quelli dello scorso anno. “Sono le manovre speculative e i vari passaggi della filiera a gonfiare i prezzi degli ortaggi”, denuncia la confederazione degli agricoltori italiani. E’ vero, il gelo e le abbondanti nevicate hanno provocato danni alle colture, in particolare quelle orticole, determinando aumenti nei prezzi alla produzione, ma questi si sono mantenuti molto ad di sotto del tasso inflazionistico. L’impennata è invece avvenuta all’ingrosso, con casi come quello del radicchio che al consumo ha subito un rincaro di oltre il 25% in un mese. Per fare chiarezza in tutta la filiera ortofrutticolo, dal campo alla tavola, gli agricoltori chiedono di esporre il doppio prezzo, quello di origine e quello al dettaglio, da applicare per legge sui cartellini di vendita.
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