Alluvione Marche: un mese dopo ancora un disperso. Soccorritori sammarinesi: "Chiediamo supporto alle istituzioni per crescere"
Lo speciale di Rtv dai luoghi colpiti. Il gruppo Pompieri Senza Frontiere - che ha partecipato alle ricerche - chiede supporto per far crescere il polo di formazione sul Titano
Ore di disperazione quelle tra il 15 e il 16 settembre. Tra le province di Pesaro-Urbino e Ancona in poche ore cade il quantitativo di sei mesi di pioggia. Straripano corsi d'acqua e le strade vengono trasformate in fiumi. A sfondare gli argini il fiume Misa e l'affluente Nevola. 12 i morti – una persona è ancora dispersa – insieme a feriti e sfollati. Si parla di danni per miliardi. Subito dopo l'emergenza, il presidente del Consiglio Draghi annuncia un primo stanziamento di 5 milioni. Si aggiungono i fondi regionali e quelli donati da privati.
E dal lato giudiziario in corso gli approfondimenti delle Procure di Ancona e Urbino. A distanza di un mese, Rtv ha dedicato uno speciale alla tragedia, tornando sui luoghi colpiti per raccogliere le testimonianze delle persone che cercano di tornare alla normalità e chiedendo alle istituzioni aggiornamenti su messa in sicurezza dei territori e aiuti economici ai cittadini.
Alle operazioni di recupero dei dispersi ha partecipato anche San Marino, con il gruppo di volontari Pompieri Senza Frontiere e i suoi cani da soccorso. Gli animali vengono istruiti sul Titano con resti umani: metodo non permesso, spiega l'addestratrice Rosa Fiore, in altri Stati. Il gruppo chiede quindi alle istituzioni maggiore supporto, per far crescere il team e creare a San Marino un polo di formazione ancora più organizzato. Da Pompieri Senza Frontiere la richiesta di maggiore sensibilizzazione su una tematica, quella del recupero delle persone scomparse, così importante.
Nel servizio, l'intervista a Rosa Fiore (Pompieri Senza Frontiere)
Rivedi lo speciale "Fuori dal fango"
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