LIBRI

Anche a San Marino sale la febbre per "Spare", il libro di Harry che spara a zero sulla famiglia reale

Gli inglesi, ci spiega il giornalista britannico Philip Willan, si dividono fra chi parteggia per Harry e chi ritiene che abbia superato ogni limite

Anche sul Titano ci si mette in fila per i panni sporchi del principe Harry. “Spare – il minore” - è uscito il 10 ma nell'unica libreria del Titano, per problemi con il distributore, è disponibile solo da oggi. Già diverse le prenotazioni per quello che è già un best seller: 400 mila copie vendute in poche ore. Del resto come resistere alle 540 pagine di segreti esplosivi e rivelazioni scabrose? Come quando Harry racconta della sua prima volta dietro ad un pub affollato, con una donna più grande che lo trattò come un giovane stallone o quando confessa di aver parlato con la tazza del water sotto gli effetti di funghetti allucinogeni. Soprattutto, in Spare, si consuma la vendetta nei confronti del fratello William, l'erede al trono, dipinto come invidioso, meschino e violento.

Evidente il senso di inadeguatezza dell'essere sempre il secondo, la riserva appunto, come richiama il titolo del libro. Le accuse alla famiglia reale investono anche il padre, l'anaffettivo re Carlo III, la matrigna Camilla “prima cattiva poi pericolosa”, l'ostile cognata Kate. Insomma, ce n'è per tutti. Commuove il ricordo della compianta madre Diana e tornano le similitudini con l'adorata moglie Meghan – la sua salvatrice - non accettata dalla famiglia, maltrattata, umiliata. Harry è un fiume in piena, non lesina dettagli succulenti – a tratti ingenui - che fanno molto uomo del popolo piuttosto che rampollo reale. Se le sue memorie stanno facendo discutere il mondo intero, a Buckingham Palace tutto tace.

A corte il silenzio è d'oro, in linea con il motto che ha guidato Elisabetta nei suoi 70 anni di regno: “Mai lamentarsi, mai spiegare, mai scusarsi”. E gli inglesi – come ci spiega il giornalista britannico Philip Willan - si dividono fra chi parteggia per Harry e chi ritiene che aggredendo la propria famiglia e danneggiando l'istituzione abbia superato ogni limite. Soprattutto viene criticato il “whining” del principe, la tendenza cioè a “piagnucolare”. “Essere troppo lamentevoli – spiega Willan – in generale non piace”.

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