Così come nella vicina Algeria, in Iran, nello Yemen e addirittura nel ricco emirato del Bahrein. Sulla scia di Tunisa ed Egitto la gente scende in piazza per chiedere diritti e non solo per protestare contro l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. In Iran la leadership di Ahamadinejad e della guida suprema Ali Khamenei è forte, gli oppositori vengono arrestati e messi a tacere, e la tv di Stato ignora le proteste rilanciando la grande manifestazione di venerdì prossimo a sostegno del regime. Le immagini delle proteste in Libia contro Gheddafi hanno superato i filtri e i tentativi di censura. Non ci sarebbero vittime ma sono 38 i feriti negli scontri tra i manifestanti di Bengasi e la polizia. In Algeria la protesta anti-Bouteflika continua montare, nello Yemen da quattro giorni proseguono gli scontri tra manifestanti e polizia. Analoga la situazione in Bahrein. E qualcuno azzarda accostamenti tra la situazione attuale del mondo arabo e quella che nell’89 portò alla caduta del Muro di Berlino.
Luca Salvatori
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