Astensione dagli scrutini finali, non partecipazione alle commissioni d’esame, mobilitazioni in occasione delle sedute del Consiglio Grande e Generale. Protesta dura quella annunciata dagli insegnanti precari della Scuola Secondaria Superiore di San Marino, esasperati dalla situazione di stallo nelle trattative con il Governo per la stabilizzazione. Su un corpo docente di 80 elementi – fanno sapere in un comunicato – oltre il 60% del personale non ha certezze per il futuro; con punte del 99% nell’indirizzo economico. “Numeri – affermano – incompatibili con le esigenze degli studenti di una scuola di qualità”. Da qui la decisione di riprendere la mobilitazione. Pochi giorni fa erano stati i colleghi delle medie inferiori ad annunciare simili iniziative. Si sottolinea, poi, che la regolarizzazione non porterà ad un aggravio dei costi per lo Stato, che ha già in carico – da oltre un decennio – questi lavoratori. Il comunicato si conclude con una domanda. Dove sono finiti i fondi destinati alla stabilizzazione, ottenuti negli ultimi 2 anni attraverso la decurtazione del 10% delle indennità percepite dagli insegnanti?
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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