I geologici del titano sgomberano il campo dall’immaginario collettivo: che cioè San Marino non sia a rischio sismico. “Sia la presenza del materasso di argille nella fascia pedemontana, dice il presidente dell’Ordine dei Geologi Conrad Mularoni, sia la cavità del Monte Titano, per ciò che concerne la parte sommitale non sono a bassa sismicità”. La vicinanza con territori a rischio due, sia nelle marche che in Romagna, cioè di un gradino sotto il più pericoloso, fa si che la Repubblica debba dotarsi di una normativa sismica. La magnitudo massima attesa in quest’ area è di 5.6 – 6,2 gradi scala Richter. Quella più devastante in Abruzzo era del 5.8. I geologi chiedono una normativa che dovrà basarsi su studi adeguati e soprattutto su una microzonazione sismica del territorio. La Segreteria al Territorio sta lavorando a una disciplina aggiornata per progettare e costruire gli edifici secondo criteri antisismici. Intanto si stanno pianificando interventi per mettere in sicurezza l’esistente, riducendone la vulnerabilità.
Giovanna Bartolucci
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