Ancora clandestini sul Titano

Ancora clandestini sul Titano.
La dinamica è la stessa della volta precedente. Questa volta i clandestini che scendono dal pullman dichiarano di essere palestinesi. Stando ad una prima ricostruzione sarebbero saliti nel vano motore del mezzo durante il trasferimento da Patrasso ad Ancona, e dal capoluogo marchigiano fino a San Marino, avrebbero viaggiato nascosti in quello spazio angusto, sporco e pericoloso.
Ancora una volta è stato l’occhio attento di un agente della polizia civile a notarli e a dare l’allarme.
Il gruppetto era composta da 5 persone. Il primo è stato catturato immediatamente, gli altri hanno tentato la fuga e subito è scattata la ricerca. Uno di loro è stato raggiunto di fronte alla chiesa di San Quirino, cercava di nascondersi a ridosso del muretto di cinta. Il terzo è stato fermato dalla Polizia Civile poco distante dalla Porta del Paese. Il quarto è stato segnalato nella zona di Borgo Maggiore ma dopo lunghe ricerche si sono perse le tracce. Nessuna notizia del quinto uomo, probabilmente il più giovane, che si è messo subito a correre appena sceso dal pullman.
Erano spossati, sporchi e spaventati. L’unico di loro che parlava italiano, ha ingenuamente cercato di dirsi del tutto estraneo, di esser lì solo per caso.
Anche loro, come gli altri tre clandestini afgani fermati una settimana fa, avevano scelto un mezzo carico di turisti stranieri, della compagna che viaggia sulla stessa linea. Probabilmente anche questa volta supponevano diretto altrove, forse in una grande città italiana. Neppure loro immaginavano di arrivare a San Marino, dove uscire indisturbati dal vano di un autobus e dileguarsi tra la folla è assolutamente improbabile.
Agli agenti della polizia civile che li ha interrogati hanno rivelato la loro età, il più anziano ha 43 anni, il più giovane 27. "Volevamo andare in Italia - hanno detto - per cercare lavoro".

Sergio Barducci

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